Il mercato in uscita è chiuso: questo è quanto l'Inter fa oggi sapere, dopo la cessione di Lukaku al Chelsea, in merito alla nuova, clamorosa, indiscrezione che arriva dall'Inghilterra relativa all'accordo tra il Tottenham e il club nerazzurro per la cessione di Lautaro Martinez. Questo registriamo ("mercato in uscita chiuso" per lo meno per quanto riguarda i big nerazzurri) e questo riportiamo, nonostante qualcosa di simile fosse trapelato anche all'alba della trattativa tra il club di Abramovich e il centravanti belga poi terminata come ormai è noto. In buona sostanza, quello che il Times riporta oggi (offerta pari a 71 milioni di euro più bonus per Lautaro) viene catalogato come una notizia non vera, al massimo tentativo degli Spurs nemmeno preso in considerazione: l'argentino sarebbe potuto essere una pedina "sacrificabile" sull'altare del bilancio solo nel caso il "sacrificato" non fosse stato Lukaku.
Questo, come detto, è quanto ad oggi registriamo, senza tuttavia dimenticare che l'operato della proprietà cinese ha dimostrato che nell'attuale situazione dell'Inter nulla si può escludere a priori. Ma a dare sostanza a quanto fatto filtrare da Viale della Liberazione ci sono anche le parole del procuratore di Lautaro, Alejandro Camano, rilasciate in esclusiva a FcInter1908: "L’offerta del Tottenham? Lautaro è un giocatore dell’Inter ed è felice in Italia. Il rinnovo? Lautaro è dell’Inter, non entrerà mai in conflitto con il club. Mai, questa è la realtà. Vuole restare in nerazzurro”.
Provando quindi a tenere fede a quanto il club (per lo meno il suo management "italiano") fa sapere, e guardando invece ai prossimi possibili innesti, la situazione resta sempre la stessa: il primo obiettivo per il post Lukaku è Dzeko. Una volta che la Roma avrà individuato il suo sostituto l'operazione potrà concretizzarsi. Poi la volontà è quella di chiudere per un secondo ingresso, Zapata o Correa (sempre dall'Inghilterra oggi si parlava di un interesse per Martial). Questa è a oggi la situazione. A oggi, però, lo ribadiamo. Perché le mosse di Suning e della famiglia Zhang insegnano che ora all'Inter nulla può essere dato per certo.