IN ESILIO

La velocista bielorussa che ha chiesto asilo mette all'asta medaglia a sostegno degli atleti perseguitati da Lukashenko

L'iniziativa di Krystsina Tsimanouskaya in esilio in Polonia

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Dopo aver lasciato la delegazione bielorussa durante le Olimpiadi e aver ricevuto asilo umanitario in Polonia, la velocista Krystsina Tsimanouskaya ha messo all'asta la medaglia d'argento nei 100 metri vinta agli Europei 2019: i fondi raccolti vanno a sostegno degli atleti perseguitati dal regime di Lukashenko. L'asta è coordinata dalla Belarus Sport Solidarity Foundation, un gruppo che sostiene gli atleti che sono imprigionati o esclusi per le loro opinioni politiche.

La velocista bielorussa è stata costretta ad abbandonare i Giochi a causa dei suoi due allenatori, Artur Shimak e Yuri Maisevich, che avevano cercato di farla rientrare nel suo paese contro la sua volontà. Il Cio ha preso provvedimenti e ha espulso dall'organizzazione i due. La Tsimanouskaya è stata avvisata dalla nonna di non rientrare nel paese ed è scappata dal Giappone, prendendo un volo prima per l'Austria e poi per la Polonia ottenendo un visto umanitario, in attesa dell'asilo politico. La 24enne La sprinter aveva criticato i suoi allenatori e i capi della delegazione attraverso i social, perché era stata costretta a partecipare alla gara 4X400 metri, staffetta mista, a causa della squalifica di altri sportivi per doping.

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