L'Udinese ormai è vicina: l'Ascoli è pronto al debutto in Coppa Italia e sulle reti Mediaset per il derby bianconero in casa dei friulani (venerdì 13 agosto, ore 20:45, canale 20). Per l'occasione, con il campionato di Serie B alle porte, il presidente Carlo Neri ci ha raccontato impressioni e ambizioni in una stagione, quella 2021/22, che deve segnare la rinascita dopo due anni di sofferenze per tutto il movimento a causa del Covid-19.
Livelli di allerta nei confronti della pandemia che restano ancora alti, così da evitare focolai che in estate hanno colpito diverse squadre (Spezia su tutti): "Da diverso tempo ci siamo attrezzati molto bene seguendo le direttive della Federazione. Tutti i nostri giocatori sono vaccinati, e stiamo continuando a praticare tamponi nei tempi dettati dal regolamento. La situazione, facendo gli scongiuri, è sotto controllo. Per questo devo ringraziare anche il nostro staff sanitario".
Tutto è pronto per i trentaduesimi di Coppa Italia contro l'Udinese. Sicuramente, non il più facile degli esordi per la squadra del patron Max Pulcinelli. Carlo Neri, però, non demorde: "Non siamo alle Olimpiadi, quindi l’essenziale non è partecipare, ma vincere (ride). Abbiamo di fronte una delle maggiori realtà del panorama calcistico italiano. Una società che di certo non devo presentare io, di incredibile valore, ma ci faremo rispettare. La Coppa Italia è un torneo importantissimo che vogliamo onorare. Quello che auspico è che in futuro possa essere cambiata la formula: dovrebbero essere le squadre di categoria inferiore a giocare in casa, non il contrario. Favorirebbe non solo una maggiore incertezza ed equilibro, ma anche un maggiore afflusso di pubblico, con i tifosi invogliati dalla possibilità di vedere dal vivo i campioni delle big".
Un gruppo formato da un mix di giovani ed esperti: è questa la formula del successo secondo il club marchigiano. "La squadra è ottima, abbiamo un progetto che è stato ispirato dal nostro patron Pulcinelli, un vero motivatore. La prima cosa che abbiamo fatto è la conferma di Andrea Sottil, il nostro vero grande acquisto - spiega Neri. Poi abbiamo puntato su un direttore sportivo esperto e capace, Fabio Lupo. Così vogliamo migliorare i risultati degli ultimi due anni (14º e 16º posto). Prendiamo i nuovi acquisti. Il 33enne Botteghin, che ha giocato per anni nel Feyenoord, ha sposato con entusiasmo il nostro progetto e si è fatto trovare molto preparato. Di livello superiore. L’ultimo acquisto, Caligara, 21enne, è secondo la società uno dei prospetti più interessanti in Italia. Con questo mix vogliamo presentarci in Coppa Italia e in Serie B con ambizioni. E questo ambizioni passano attraverso il lavoro, il lavoro e il lavoro. È quello che fa la differenza".
Ci sarà spazio ancora per qualche innesto? "Stiamo monitorando una situazione in attacco che ci potrebbe dare qualcosa in più. Abbiamo ancora tempo, anche se la squadra già così la vedo molto bene".
Una squadra, l'Ascoli, reduce inoltre da un ottimo pre-campionato. Particolarmente convincente la prestazione in amichevole contro il Napoli: "La squadra l’ho vista motivata: quello che mi ha fatto molto piacere è che quando abbiamo incassato il primo gol del Napoli, abbiamo riportato subito la palla al centro per provare a recuperare. E così è stato, prima del 2-1 finale".
Con un allenatore preparato come Andrea Sottil, papà del Riccardo ala della Fiorentina, quali possono essere gli obiettivi stagionali? "Dobbiamo mantenere i piedi per terra. Come disse il patron Pulcinelli riprendendo una frase di Boskov, 'Ascolano mai con piedi sulla terra. Ascolano o con piedi sotto terra con piedi sopra cielo'. Vogliamo fare meglio delle ultime due stagioni: non partiamo per la Serie A o i playoff, ma per mantenere il prima possibile la categoria. Ma non possiamo mettere limiti perché in campo si entra per vincere. Mister Sottil è un grande motivatore, quindi non ci saranno rilassamenti".
Un'ultima e doverosa parola dedicata ai tifosi, che soprattutto per l'Ascoli vale come un giocatore in più in campo: "La riapertura degli stadi rappresenta un segnale forte per il ritorno alla normalità. Soprattutto per la Serie B sarebbe qualcosa di importante perché come dice Balata è il campionato delle città, dell’appartenenza, dell’unione sociale. Ad Ascoli, i bambini non fanno il tifo per Inter, Juve o Milan. Tifano Ascoli, sognano di esordire al Del Duca, non a San Siro. C’è grande coesione, tra squadra, città, territorio. Figuriamoci quanto potrebbe essere importante per noi il ritorno dei tifosi. Secondo me, il tifo di Ascoli vale almeno 4, 5 punti in più in campionato".