Berlino 1936, il Ferragosto d'oro del calcio italiano

La nazionale di Pozzo che vinse l'oro alle Olimpiadi

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La medaglia più bella da chi proprio non ti aspetti. 15 agosto 1936, le Olimpiadi di Berlino volgono verso il termine. Dopo una partita estenuante che si protrae fino ai tempi supplementari, l’Italia del calcio batte l’Austria 2-1 e si consacra campione a cinque cerchi. L’Olympiastadion deve applaudire undici universitari intorno ai quali regnava il più assoluto scetticismo. È un altro capolavoro, non certo l’ultimo in ordine di tempo, del CT vincente per antonomasia: Vittorio Pozzo

VERI OUTSIDER ACCADEMICI

Sul piano tecnico i calciatori italiani non sono certo i più forti. Non si può nemmeno dire che siano veri dilettanti ma nel 1936 in Italia il concetto di professionismo sportivo va ancora messo nero su bianco. Zero fuoriclasse dunque, ma gruppo di ragazzi volenterosi che ascoltano e applicano in campo le direttive del tecnico. Due anni prima Vittorio Pozzo ha condotto la Nazionale al successo iridato, salvando la faccia (e la panchina) al cospetto del Duce. Mussolini ha capito da tempo l’importanza propagandistica dello sport, in particolare del calcio, ed è certo che un buon piazzamento dei giovani calciatori universitari gli darebbe ulteriore prestigio agli occhi di Adolf Hitler. Se poi la medaglia fosse d’oro, allora sarebbe il massimo.

Il compenso dei giocatori presenti a Berlino viene definito assegno di studio. Non per lucro ma per diporto, con rimborso spese: questa è la versione ufficiale. Nella rosa ci sono giocatori dal grande futuro, come Foni e Rava, che negli anni successivi saranno i terzini della Juventus. Da calciatore Foni vincerà il Mondiale del 1938, come allenatore si aggiudicherà due scudetti con l’Inter nel dopoguerra. Ma in quel momento le star patinate del calcio italiano hanno altri cognomi. Ai ragazzi selezionati da Pozzo non manca la buona volontà. Manca l’esperienza e assemblarli come squadra in poco tempo non è affatto semplice. Per fortuna è assente una protagonista come la Cecoslovacchia, ma i pronostici generali dicono Germania, Norvegia o Austria.

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