Prima partita ufficiale, un'espulsione dopo 23', un infortunio dopo 35', due rigori di cui uno sbagliato: fin troppe cose sono successe al Napoli contro il Venezia per esprimere un giudizio netto sul nuovo corso Spalletti ma alcuni paletti sono stati messi e vanno sottolineati. Innanzitutto la voglia di andare oltre l'inferiorità numerica, quella voglia di continuare a cercare il vantaggio e - poi consolidarlo - che troppe volte la scorsa stagione era scemata col passare dei minuti. E poi l'incisività di capitan Insigne, supportato dallo stadio Maradona (messaggio a De Laurentiis per il rinnovo?) oltre alle prestazioni di Koulibaly ed Elmas.
Spalletti è ripartito dal 4-3-3 ormai caratteristico degli azzurri a prescindere dalla gestione tecnica, la virata verso il 4-2-3-1 tanto caro all'allenatore toscano arriverà con gradualità e con le giuste occasioni, ieri non è capitata per l'espulsione di Osimhen (manata più che gomitata, si attende il Giudice Sportivo ma non si dovrebbe andare oltre la giornata di stop: attenzione perché tra due c'è il big match con la Juve). Il Napoli si è dunque piazzato col 4-3-2 ed è stato costretto poi a cambiare anche interpreti quando l'infortunio di Zielinski ha visto l'ingresso in campo di Elmas, variabile poi rivelatasi decisiva.
In 10 contro 11 e con di fronte un Venezia ordinato ma poco propenso all'affondo, gli azzurri hanno tenuto il pallino del gioco a lungo anche se non sono riusciti ad allargare il gioco sulle fase e a velocizzare il palleggio come richiesto più volte dalla panchina. Ma quella voglia di esordire con i tre punti è andata anche oltre i mugugni di uno stadio che fino al 62' ha temuto di rivivere una delle beffe viste sin troppe volte nell'ultima annata. È servito l'orgoglio e il coraggio di Insigne che dopo aver sparato sopra la traversa il primo rigore ha avuto la freddezza di segnare il secondo, sbloccare il match e metterlo in discesa come ha poi dimostrato il raddoppio di Elmas.
Ed è proprio la consistenza del macedone, che da Castel Volturno assicurano sia molto tenuto in conto da Spalletti, a regalare un'altra bella sorpresa, quasi come la prestazione di Koulibaly. Nessuno si stupisce più delle qualità del difensore ma in mezzo alle solite voci di mercato è bello rivedere il franco-senegalese ai suoi altissimi livelli. Con questa voglia, una profondità di rosa che Spalletti vuole valorizzare e una condizione fisica che logicamente migliorerà col tempo, questo Napoli può davvero dire la sua.