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Premier, paura Covid: i club non lasceranno partire i nazionali verso Sudamerica e Africa

Al rientro i calciatori dovrebbero stare dieci giorni in quarantena perdendo partite e allenamenti

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Ieri il Liverpool ha annunciato il rifiuto di lasciar partire Mohamed Salah per le prossime partite di qualificazione ai Mondiali della nazionale egiziana a causa delle restrizioni per il Covid-19. L'Egitto è nella lista rossa della Gran Bretagna, quindi Salah sarebbe tenuto a mettersi in quarantena al suo ritorno dal Cairo e saltare due partite di Premier League. La Federazione egiziana ha affermato che "continua i contatti con la FIFA per esentare i giocatori internazionali dalle restrizioni di viaggio imposte loro nei Paesi in cui giocano a causa del coronavirus".

Il problema è molto sentito dai club inglesi, non a caso il Manchester City si è sostanzialmente accordato alla decisione dei Reds chiedendo aiuto legale all'Eca (l'associazione dei club europei) perché la Fifa potrebbe sanzionare le società che non lasceranno partire i propri giocatori per i match di qualificazione Mondiale 2022. 

Anche Argentina e Brasile sono nella lista rossa della Gran Bretagna dunque i vari Alisson, Fabinho e Firmino (Liverpool), Ederson e Gabriel Jesus (Manchester City), Thiago Silva (Chelsea), Fred (Manchester United), Richarlison (Everton), Raphinha (Leeds) rischiano di non essere liberati dai rispettivi club.

L'unica soluzione, ed è quella praticata in queste ore dalla Fifa in contatto con i vari Paesi, sarebbe quella di esentare dalla quarantena i calciatori, un po' come avvenuto a Euro 2020, per via dell'alto numero di controlli a cui sono sottoposti.

UFFICIALE: I CLUB DI PREMIER NON FARANNO PARTIRE I LORO GIOCATORI
I club della Premier League hanno deciso oggi, "con riluttanza ma all'unanimità", di non lasciar partire i giocatori per le partite internazionali che saranno disputate nei paesi della cosiddetta lista rossa. La decisione dei club, fortemente sostenuta dalla Premier League, si applicherà a quasi 60 giocatori di 19 società, che dovrebbero viaggiare nei 26 Paesi della lista rossa nella finestra di settembre riservata alle Nazionali.

L'amministratore delegato della Premier League Richard Masters ha dichiarato: "I club della Premier League hanno sempre sostenuto il desiderio dei loro giocatori di rappresentare i loro Paesi e questo è motivo di orgoglio per tutti gli interessati. Tuttavia, i club sono giunti con riluttanza ma giustamente alla conclusione che sarebbe del tutto irragionevole rilasciare giocatori in queste nuove circostanze".

ANCHE LA LIGA COME LA PREMIER
Anche i club della Liga spagnola hanno deciso di non mettere i loro calciatori a disposizione delle nazionali che, nella finestra internazionale di settembre, giocheranno partite in paesi della cosiddetta lista rossa, e in particolare quelli del Sudamerica. Tutto ciò a causa dei rischi legati alla pandemia e alle regole sulla quarantena. "La Liga appoggerà in tutti gli ambiti - si legge in una nota sull'account ufficiale su Twitter della lega - la decisione dei club spagnoli di non mettere a disposizione i loro giocatori internazionali per le convocazioni delle selezioni della zona Conmebol, e realizzerà azioni legali pertinenti contro questa decisione che crea problemi alla regolarità della competizione".