Gigi Buffon continua a vedersi in campo anche nel prossimo futuro, ma preferisce non puntare ai Mondalia in Qatar. Almeno a parole. "La mia testa e il mio corpo rispondono alla grande e io in questo momento non prendo in considerazione l'idea di smettere, mi accorgo di essere un giocatore molto importante per i miei compagni e i tifosi del Parma, per me è molto gratificante", ha detto il leggendario portiere a Radio Anch'io sport. "Una nuova chiamata da Mancini per l'ultimo Mondiale? Non voglio che al ct che ha già tante pressioni ne aggiunge una nuova", ha aggiunto.
Impossibile, però, non commentare la ripartenza azzurra dopo il trionfo europeo. "Devo dire la verità e non per difendere il gruppo, il problema dell'Italia è stata solo la buona sorte. Quando vinci il Mondiale e l'Europeo ti deve andare tutto bene, ora sta pagando quel briciolo di fortuna avuto in precedenza", le sue parole.
"Nelle due gare la prestazione c'è stata - ha ribadito - sono stati due pareggi figli della casualità. Non credo il problema dipenda dagli attaccanti, non li metto in discussione, soprattutto Ciro Immobile. Verso di lui che ha numeri e lavora tanto ci vuole più clemenza".
Sull'addio di Cristiano Ronaldo alla Juve: "I tifosi non devono rimanere sorpresi, è un grandissimo professionista. Quello per cui i tifosi lo hanno sostenuto e idolatrato in questi tre anni sono state le prestazioni in campo e i gol, di conseguenza sulla scelta di andare via non ci vedo nulla di illogico. E' stata una scelta secondo me ponderata e razionale da parte sua, che ha confermato il passato e il percorso della sua carriera. Posso solo parlar bene di Cristiano, e' un professionista eccezionale, che da' il 100% per la causa e poi nel momento in cui pensa di andar via lo fa con molta coerenza".
Sulla Juve: "Più probabile lo scudetto alla Juve o il Parma in Serie A? Mi auguro la promozione del Parma, per me in questo momento è una ragione di vita ed è il motivo principale per cui continuo ad avere questa passione potente dentro di me. La Juventus sta solo facendo un passaggio, non so se generazionale o di ossatura di squadra che sta cambiando, ma come in tutti i passaggi un po' di dazio lo paghi. Ma quando hai certezze come Allegri o certi giocatori, magari non arrivi all'obiettivo ma vicino ci vai".
Su Donnarumma: "Perche' Donnarumma non sta giocando al Psg? Siamo solo all'inizio, non si possono dare dei giudizi definitivi. Si è trovato in una situazione particolare, è entrato in una grandissima squadra che ha anche nel portiere uno dei suoi punti di forza. Ci sta che inizialmente un po' di spazio gli venga ridotto, però per quanto è forte Gigio, non penso che avrà problemi a confermarsi come portiere di riferimento anche al Psg. Le scelte vanno rispettate, probabilmente dopo 5-6 anni nei quali non ha potuto calcare determinati palcoscenici ha preso in considerazione l'idea di andare e su questo nessuno puo' metterci bocca. E' l'ambizione personale. Stiamo parlando di un ragazzo, che deve ancora fare anni e anni di carriera e trovare le gratificazioni che posso aver trovato io lungo la mia strada. Nel momento in cui vinci qualcosa di importante hai poi la serenità per aprire lo sguardo ad altri tipi di scelte".