Martedì sarà una giornata delicata in casa Lazio visto che il Collegio di Garanzia del Coni si riunirà per decidere sui ricorsi in merito al caso tamponi. Il presidente Lotito (inibito 12 mesi), il club (comminata una multa di 200.000 euro) e i medici biancocelesti Rodia e Pulcini (inibiti 12 mesi) sperano che venga ribaltata la decisione della Corte Federale d’Appello, datata 30 aprile. In ballo le accuse di mancato controllo nell'applicazione del protocollo anti-Covid relativamente al periodo tra il 28 ottobre e l'8 novembre a seguito di presunte positività al Coronavirus riscontrate in diversi giocatori.
Sul piano sportivo sarà l'ultimo round e sarà delicato soprattutto per Lotito che, se venisse confermata l'inibizione per un anno, rischierebbe sia l'attuale posto nel Consiglio Figc che la possibile rieleggibilità nelle elezioni federali del 2025: a livello di regolamento infatti è prevista la decadenza da ogni carica federale se si accumulano 12 mesi o più di squalifica nell'arco degli ultimi 10 anni.
I giudici di primo grado avevano sanzionato Lotito con 7 mesi di squalifica, rilevando una maggiore responsabilità dei medici (inibiti 12 mesi), mentre la Corte d'Appello, alzando la squalifica a 12 mesi nonostante la richiesta di assoluzione da parte degli avvocati della Lazio, avevano rilevato la "inescusabile responsabilità" del numero uno laziale. Che, dal canto suo, proverà nuovamente a spiegare come un presidente abbia poteri limitati nel contesto sanitario.