TENNIS

US Open, non basta un super Zverev per fermare Djokovic: sarà finale con Medvedev

Il serbo centra il suo nono atto conclusivo a New York dopo il 4-6, 6-2, 6-4, 4-6, 6-2 contro il tedesco: il russo sarà l’ultimo ostacolo per il Grande Slam

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È finale degli US Open per Novak Djokovic. Ancora una volta il campione serbo non si batte e la ‘regola’ è valsa anche per Alexander Zverev che, nonostante un grande match disputato, perde in cinque set 4-6, 6-2, 6-4, 4-6, 6-2. Nona volta per lui in carriera all’atto conclusivo dello Slam statunitense, dove domani notte affronterà Daniil Medvedev. Nello scontro tra il numero 1 e il numero 2 al mondo ci sarà in palio (per il primo) il Grande Slam.

La storia, ormai, è là a portata di mano. Solo Daniil Medvedev separa Novak Djokovic da quel Grande Slam che nella storia del tennis manca da 52 anni. Il campione serbo vola alla finale degli US Open e questa volta sono necessari tutti e cinque i set per riuscire a sconfiggere il bravissimo Alexander Zverev, il quale deve arrendersi 4-6, 6-2, 6-4, 4-6, 6-2. L’obiettivo fissato dal numero uno al mondo, che dura dall’inizio del 2021, vedrà il suo esito esattamente nel modo in cui è iniziato: con la replica del match degli Australian Open.

Dopo sei game in cui il servizio la fa da padrone, Djokovic salva una palla break nel settimo, ma va in confusione nel turno successivo: quattro errori gratuiti e un doppio fallo concedono il break che regala il primo set a Zverev. Il fatto che il serbo vada sotto di un set non è propriamente una novità delle ultime gare. Sembra quasi che il primo parziale gli serva per carburare, nonché carpire i punti deboli dell’avversario che ha di fronte. Dopo aver rischiato di subire il break in apertura di seconda frazione, è lui ad ottenerlo: sul 3-0 il numero uno al mondo appare rinfrancato e comincia a macinare gioco, mentre Zverev si lascia andare, perdendo 6-2 la seconda frazione.

L’agonismo (più della bellezza) caratterizza comunque tutto il match. Djokovic deve difendersi in avvio di terzo set. Nel primo gioco annulla subito una palla break con un servizio vincente, ma suda freddo nel quinto game, quando con due errori si ritrova sotto 15-40 riuscendo a salvarsi per il rotto della cuffia. Il set sembra orientarsi dalla parte di Zverev, ma nel decimo gioco il tedesco sbaglia tre dritti consecutivi e va sotto 0-40. Due palle set vengono salvate (la seconda con uno scambio infinito di 53 colpi), ma alla terza Nole è spietato e va avanti 2-1.

Il campione olimpico è bravo a non mollare un centimetro, memore anche di quello che era successo ai Giochi di Tokyo proprio contro Djokovic. Quest’ultimo non disputa un bel quarto set, ritrovandosi a difendere due palle break da sopra 30-0; il tedesco sfrutta il calo fisico del suo avversario con un siluro lungolinea che mette dalla sua parte la quarta frazione, chiusa senza troppi problemi. Tuttavia Zverev commette il peggiore errore da fare contro uno come Djokovic: abbassare la guardia. Ne consegue che, nel secondo game, è subito in difficoltà; ed è lui stesso a concedere la chance a Nole con un doppio fallo e due errori di rovescio. Il serbo se la gioca al meglio con la palla corta e il passante che manda in visibilio l’Arthur Ashe Stadium, andando sopra 3-0. Per Sasha è la botta finale: subisce il break anche nel game successivo, riduce il divario sul 5-1 ma è solo una pia illusione, con la chiusura che arriva a stretto giro di posta. Il sorpasso a Federer e Nadal sul numero degli Slam vinti (20) e il suggellamento di una meravigliosa carriera sportiva sono dietro l’angolo.