Si scrive Cuneyt Cakir, si legge dramma. Soprattutto per le squadre italiane in Europa. Il 44enne arbitro turco reduce dalla discutibile direzione di gara in Milan-Atletico Madrid con un rigore decisivo - e inesistente - regalato agli spagnoli nel recupero, non è nuovo a serate decisamente storte con squadre italiane in campo. Contro il Milan, ancora prima dell'espulsione severa di Kessie e del rigore inventato, è stata la gestione della gara a non essere digerita da Stefano Pioli. Il turco però anche in passato non ha lasciato grandi ricordi a Juventus e Roma.
Certo nei casi precedenti l'inadeguatezza di quello che dovrebbe essere uno dei fischietti più esperti d'Europa non era assistita dalla tecnologia, ma anche a San Siro nell'episodio chiave che ha poi regalato il successo all'Atletico al 97', il Var non è intervenuto o non ha voluto cambiare la decisione del campo che, rivedendo le immagini, si è rivelata sbagliata. Il motivo resta un mistero.
Nel 2015 fu proprio Cakir nella finale di Champions tra Juventus e Barcellona a non concedere un rigore ai bianconeri per una trattenuta ai danni di Pogba da parte di Dani Alves, non segnalando anche un altro paio di interventi fallosi sul risultato di 1-1, lasciando la possibilità ai catalani di segnare sul ribaltamento di fronte.
Nel 2019 è toccato alla Roma il triste destino con l'arbitro turco nella partita contro il Porto che segnò definitivamente la panchina di Di Francesco. Dopo aver vinto 2-1 in casa, i giallorossi persero 1-3 in Portogallo, ma al Do Dragao Cakir negò un rigore a Schick piuttosto evidente. L'allora presidente della Roma Pallotta sbottò: "Siamo stati derubati, per questo abbiamo chiesto il Var anche in Champions League". Var che, come si è visto, non ha evitato il mezzo disastro a San Siro.