Due titoli in tre mesi. Nessuno ci è mai riuscito da c.t. e Mancini accarezza un sogno che è molto concreto, se si pensa che ci si gioca tutto in due partite, tra stasera e (speriamo) domenica. La fase finale della Nations League riparte da un San Siro pieno (per quanto concesso dalle norme anti-Covid) e dalla Spagna di Luis Enrique, la squadra che più ci ha messo in difficoltà nello scorso europeo. Anche l'attacco azzurro, senza Immobile, fa un salto indietro di tre mesi tornando alla mezz'ora finale del secondo tempo di quella magica notte di Wembley, con la presenza del falso nueve.
Il nostro inviato Simone Malagutti ci riporta che nell'allenamento di rifinitura di questa mattina Mancini ha provato un tridente con Chiesa a destra e Bernardeschi e Insigne ad alternarsi nel ruolo di centravanti arretrato e di esterno alto a sinistra. Mettendosi a specchio con la Spagna, l'Italia di Wembley riuscì a resistere al palleggio costante di Luis Enrique fino ad arrivare ai rigori vincenti. Si va dunque ancora verso quella direzione. Per il resto la squadra è fatta. Donnarumma in porta, Di Lorenzo, Bonucci, Bastoni ed Emerson Palmieri in difesa e Barella, Jorginho e Verratti a centrocampo.
Anche nella Spagna il falso nueve è una scelta obbligata, oltre che un principio ideologico. Senza Morata e Moreno, sarà Ferran Torres a occupare la parte centrale dell'attacco, come nel City di Guardiola, con Oyarzabal e Sarabia esterni. A metà campo spazio a Busquets, Koke e Merino mentre in difesa, davanti a Simon, la difesa sarà formata da Azpilicueta, Laporte, Pau Torres e Regullion (con Marcos Alonso come alternativa). Nessun dubbio che, mai come in queste occasioni, vincere sia l'unica cosa che conta. Ma siamo pronti a scommettere che, questa volta, Mancini e i suoi abbiano anche una gran voglia di dimostrare che si possa vincere e convincere.