Se Gigio Donnarumma - il diretto interessato - attraverso i social è voluto subito andare oltre la pioggia di fischi che lo ha travolto nel suo ritorno a San Siro dopo l'addio al Milan, ci ha pensato il suo agente Mino Raiola a passare all'attacco. Contro chi ha preso di mira il portiere azzurro e del Psg e contro il Milan, che non è intervenuto per difendere il suo ex giocatore. "Sono disgustato dai fischi a Gigio - ha detto in un'intervista al Corriere dello Sport - e adesso mi chiedo perché il Milan non sia intervenuto ufficialmente per prendere le distanze dalla contestazione, per difenderlo in qualche modo".
Raiola fa riferimento allo striscione apparso su un ponte in zona San Siro nei pressi dell'hotel dove alloggiava la Nazionale, alla vigilia della semifinale di Nations League contro la Spagna. "A Milano non sarai mai più il benvenuto. Uomo di m...". E poi quei fischi dagli spalti di San Siro, che sono iniziati nel momento in cui Gigio è entrato in campo per il riscaldamento e sono proseguiti per tutta la partita. Ogni tocco di palla del portiere aveva in sottofondo la contestazione. "Vergognoso, triste e strano" quello che è successo allo stadio mercoledì sera. "Qual è la sua colpa?".
I tifosi del Milan lo accusano di ingratitudine... "Gigio è un ragazzo che ha sempre dato tutto sia alla Nazionale, contribuendo alla vittoria dell’Europeo, dove è stato eletto miglior calciatore del torneo, sia al Milan dove è rimasto fedele nei momenti più bui e difficili della società, mettendoci cuore, impegno e professionalità fino all’ultimo giorno, e contribuendo a riportare la squadra in Champions. Trovo strano e molto deludente che il Milan, che conosce la verità, non abbia preso le distanze da questo inaccettabile e ingiusto comportamento. La verità è che il Milan non ha saputo o potuto tenerlo".