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Inter, Suning al lavoro con le banche cinesi per ristrutturare il debito

Smentiti ancora i colloqui col fondo PIF, il Governo cinese chiede interventi decisi alla famiglia Zhang 

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Le prime voci di colloqui approfonditi tra famiglia Zhang e fondo PIF per la vendita dell'Inter risalgono a metà settembre e già allora erano arrivate le smentite cosa che, secondo Tuttosport, è accaduta anche in queste ore: fonti nerazzurre negano negoziati con i neo-proprietari del Newcastle. Ma qualcosa si muove lo stesso per Suning visto che il governo di Pechino e le banche cinesi sono al lavoro per rinegoziare il debito del gruppo.

Il Sole 24 Ore riporta che nell'operazione sarebbe coinvolta una delle maggiori banche cinesi di emanazione statale, la Citic. D'altronde Suning è esposta per 2,6 miliardi di dollari verso Evergrande che è a rischio fallimento e il governo di Pechino vorrebbe evitarlo: per questo si studia un riassetto del gruppo per ristrutturare l'esposizione debitoria complessiva. 

In tal senso potrebbe venir chiesto alla famiglia Zhang un intervento, anche deciso, per la soluzione dei problemi del gruppo. Magari anche su quello che è l'asset più importante di Suning Sports: l'Inter. Il 28 ottobre l'assemblea dei soci approverà il rosso di 246 milioni nel bilancio 2020-21 e Steven Zhang parteciperà in videoconferenza, il presidente nerazzurro non torna in Italia da dopo i festeggiamenti per lo scudetto e ha confermato la vicinanza al management e al club tutto ma, vista la situazione del gruppo Suning, si rincorrono le voci sulla possibile cessione della società visto che da gennaio dovrà anche partire il rifinanziamento del bond interista per quasi 400 milioni di euro.

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