Il 20 ottobre Claudio Ranieri compirà 70 anni e non sembra aver alcuna intenzione di pensare alla pensione. "Senza calcio mi annoio, mi spengo - ha spiegato il tecnico del Watford in vista dell'esordio contro il Liverpool -. Amo il calcio e la vita, perché non continuare? Allenare fino a 80 anni? Perché no? Potrei diventare l'allenatore più vecchio d'Inghilterra, magari andrò in panchina col bastone". "Ciò che conta è il cervello e il cervello è ancora giovane", ha aggiunto.
"Ho sempre messo tutta la mia energia, tutto il mio spirito, nel mio lavoro, e sono così felice - ha continuato Sir Claudio -. Il presidente mi conosce molto, molto bene". "Qualche tempo fa molte persone mi dicevano che ero un ‘Tinkerman’ perché cambiavo così tante volte la squadra, il sistema - ha raccontato Ranieri -. Dopo 20 anni molti manager sono ‘Tinkermen’. Sì, incredibile. Ho creato uno stile. Ho fatto da apri-strada e loro sono tutti dietro".
“Voglio portare la squadra in acque più sicure, e se sarò al sicuro non sarà una favola a Watford, sarà solo la normalità”, ha aggiunto il tecnico parlando della sua nuova avventura in Premier. “Per noi è molto, molto importante salvarci perché il presidente ha un’idea di migliorare gradualmente, di anno in anno - ha continuato -. Spero di essere qui ogni anno in cui lui vorrà migliorare questo progetto". "Il giorno dopo aver vinto il titolo col Leicester per me era tutto passato - ha proseguito -. Ho dimenticato tutto. guardo sempre avanti. Cosa succede domani, cosa succede sabato. Per me è tutto, è fondamentale".
Infine una battuta sull'esperienza al Chelsea: "Mi hanno licenziato. È quello che succede subito quando cambia la proprietà. Sono arrivato secondo dietro l’imbattuto Arsenal. Sono arrivato in semifinale di Champions League e sono stato esonerato. Questa è la vita".