Un duello a distanza pronto a ripartire, un conto alla rovescia per il derby del 7 novembre già cominciato. Milan e Inter si rituffano in campionato dopo la sosta, divise da due punti in classifica, entrambe sempre alla caccia del Napoli capolista, ma alle prese con due sfide molto diverse tra loro. Da un lato c'è Simone Inzaghi, che contro la Lazio, oltre a Maurizio Sarri, affronterà il suo passato ; dall'altro Stefano Pioli, che a San Siro contro l'Hellas sarà costretto a fare i conti con assenze pesanti.
LAZIO-INTER
È forse la partita più affascinante del weekend. Dopo oltre 20 anni con il biancoceleste cucito addosso Inzaghi si presenterà per la prima volta all'Olimpico da avversario. Gli era in realtà capitato una volta da giocatore (era il 17 febbraio 2008 e giocava in prestito all'Atalanta), ma le emozioni saranno certamente diverse. Il tecnico nerazzurro ha già detto di essere pronto a sentire (e ad accettare) qualche fischio, consapevole forse che saranno molti di più gli applausi. Nostalgia a parte, Inzaghi andrà a caccia dei tre punti perché non può e non vuole permettersi di perdere ulteriore terreno nei confronti dei cugini e di un Napoli fin qui inarrestabile. Tra sette giorni, poi, a San Siro arriva la Juve e sarà fondamentale presentarsi all'appuntamento con lo stesso ampio margine che c'è ora dai bianconeri, oltre che con il morale giusto. Senza cileni, e con qualche dubbio sugli argentini Lautaro e Correa (altro grande ex), l'Inter si troverà di fronte una Lazio ferita dal pesante 3-0 incassato a Bologna, reduce da un avvio di stagione un po' altalenante. Sarri potrà contare sul rientro di Immobile, voglioso di fare uno sgambetto a quello che per anni è stato il suo mentore, ma dovrà rinunciare allo squalificato Acerbi. Per il tecnico toscano è l'occasione di mettersi alle spalle la giornataccia del Dall'Ara e ritrovare le sensazioni del derby vinto a fine settembre, provando a rosicchiare qualcosa a una classifica non certo esaltante.
MILAN-VERONA
I rossoneri sono ancora imbattuti in Serie A, hanno cominciato la stagione con 6 vittorie e un pareggio (allo Stadium contro la Juve) e, almeno in campionato, hanno dato l'impressione di essere un gruppo ormai perfettamente rodato, che sembra aver messo da parte alcuni dei vuoti che avevano caratterizzato la pur ottima passata stagione. Ora la macchina di Pioli dovrà dimostrare di saper proseguire la marcia anche senza qualcuno dei componenti originali: convocato, ma ancora non al meglio Ibra, ko per qualche mese Maignan, indisponibili causa Covid Theo Hernandez e Brahim Diaz, il tecnico parmigiano è chiamato a reinventare una squadra già di per sé piuttosto giovane, affidandosi a una linea se possibile ancora più verde. Ci sarà spazio per Kalulu e Ballo-Touré sulle fasce e per Daniel Maldini sulla trequarti, bilanciati dal probabile rientro da titolare di Giroud, al quale verrà affidata la responsabilità di guidare un attacco fin qui quasi sempre orfano dei suoi due leader carismatici. Di fronte un avversario che non perde da 4 giornate, reduce da un roboante successo contro lo Spezia e che con Tudor sembra aver ritrovato meccanismi e mentalità dei bei tempi andati (quelli di Juric, per intenderci). Un bel banco di prova per misurare ambizioni e competitività della rosa rossonera.