Alla vigilia della partita con la Juventus Mourinho, in conferenza stampa, ha rassicurato i tifosi della Roma sulle condizioni di Abraham. L'allenatore giallorosso ha poi parlato delle insidie di una partita così delicata come quella dell'Allianz Stadium e sulle differenze tra la sua squadra e quella di Allegri, che continua a considerare come una delle più serie pretendenti al titolo nonostante l'inizio complicato di campionato.
LA CONFERENZA DI MOURINHO
Come sono le condizioni di Abraham?
"Vediamo, l'allenamento di oggi non può dire molto ma viaggerà con noi. Se andrà in campo, in panchina o in tribuna vediamo domani. In ogni caso sta migliorando".
La Juventus è ancora in corsa per il campionato?
"Dovete chiederlo ad Allegri. Secondo me sì. E' una squadra fortissima, gioca sempre per vincere le partite e il campionato. Non è una squadra di undici bravi giocatori, hanno più di venti giocatori bravi e molta esperienza. Anche l'allenatore ha tanta esperienza. La Juve è una candidata forte".
Perché Villar non è stato convocato?
"E' strano che mi chiediate di lui quando siamo 23 giocatori più i portieri. Giocare poco non significa che non è convocato. E' convocato, ma non sarà titolare e andrà in panchina. Lavora bene e si sta sforzando per adattarsi al mio modo di giocare. Lo scorso anno era più semplice giocare con cinque dietro e il suo lavoro a centrocampo era completamente diverso. Sono felice di lui, le opportunità di giocare arriveranno, magari già domani dalla panchina".
Chi sono i "risultatisti"?
"Sono quelli che hanno vinto, poi questo nome sembra una cosa negativa. Questo è un concetto sbagliato, io e Allegri abbiamo vinto qualcosa e questo deve essere visto in maniera positiva. Io ho guidato diversi club, sarò contento di salutare Allegri prima e dopo la partita. C'è rispetto e stima, ci siamo incontrati spesso nelle riunioni UEFA a Nyon, siamo stati a pranzo e cena insieme. Non è che siamo grandi amici, però mi piace come persona e abbiamo un buon rapporto, sarà un piacere stare con lui. Sono ovviamente felice che è tornato a lavorare, è stato troppo tempo fermo".
Cosa ne pensa della designazione arbitrale e come pensa che sarà accolto
"Orsato è un arbitro di grande esperienza, non ho nessun problema con lui. Per quanto riguarda l'accoglienza, l’ultima volta ho avuto una reazione un po’ critica, la gente ha dimenticato i novanta minuti di partita. La gente è rimasta con la reazione emozionale di dieci secondi dimenticando novanta minuti di partita. Oggi si parla di rispetto, ma in quei novanta minuti si è dimenticato tutto questo. Non è un dramma".
Come stanno Shomurodov e Mayoral?
"Stanno bene. Se devono giocare lo faranno. Ci sono posizioni in rosa dove se manca qualcuno andiamo in difficoltà, cose che le grandi squadre non hanno. Nel nostro caso se non gioca Tammy giocano due calciatori in perfette condizioni di giocare".
Cosa ci può dire delle voci che la vogliono al Newcastle?
"Ho una grande connessione emozionale con la gente di Newcastle ma ora sono felice di essere qui con il progetto della Roma e dei Friedkin.
Come significa giocare contro la Juve e quali sono le differenze tra voi e loro?
"Giocare contro una squadra come la Juventus è sempre una sfida che mi piace. Abbiamo iniziato il campionato da qualche settimana, ma noi lottiamo per vincere la Conference League, loro per la Champions League. Io sono arrivato tre mesi fa, Allegri ha più esperienza in bianconero. Ma noi dobbiamo dimenticare queste cose, e cercare di vincere la partita. Quando poi inizia la partita fino all'ultimo secondo tutto questo si deve dimenticare, soprattutto noi dobbiamo dimenticarlo e dobbiamo avere la personalità e il coraggio per fare la nostra partita e cercare di vincerla".
Come pensa che possa andare la partita?
"L'unica cosa che posso paragonare con il passato è il pragmatismo del risultato. L'anno scorso ci sono stati dei risultati, quest'anno altro. Sto cercando di far crescere la squadra, abbiamo un piano di gioco ed è difficile lavorare con tutti perché oggi non abbiamo fatto praticamente niente, abbiamo lavorato tanto individualmente. Abbiamo un piano di gioco, sappiamo contro chi giochiamo e sappiamo già che Allegri sa come giocheremo, l'unico dubbio è se metteremo Abraham o no. Noi, invece, non possiamo capire chi giocherà nella Juventus perché sono tantissimi anche se non hanno Dybala e Rabiot, hanno tante opzioni e preparare la partita è più complicato, sarà una partita che ci servirà per il futuro. Siamo in crescita e per me è importante una determinata identità, non voglio giocare in maniera diversa rispetto a quello che sappiamo fare. Andremo lì per giocare, se non dovessimo vincere vorrei che fosse per colpa della Juventus e non nostra. C'è tanta differenza, ma quando inizia la partita ci dimenticheremo di tutto. Loro avranno certe dinamiche e noi anche, non voglio perdere la nostra identità di gioco, non voglio regalare od offrire alla Juventus quello che vogliono avere, voglio dare loro cose che non piacciono. Questa è la dialettica del gioco, devo adattare la squadra talvolta e per me è più difficile rispetto ad Allegri".