Il Milan perde 1-0 in trasferta col Porto e incappa nella terza sconfitta in altrettante gare del Gruppo B di Champions League. I rossoneri resistono poco più di un'ora contro una squadra nettamente più pimpante e pericolosa, ma capitolano al 65' sul destro chirurgico di Luis Diaz (duramente contestato per un contatto Taremi-Bennacer). La squadra di Pioli resta ultima a zero punti, per qualificarsi ora servirà una vera e propria impresa.
LE PAGELLE
MILAN
Tatarusanu 6 – Pur non avendo la personalità di Maignan non dà motivo per accorgersene, se non forse in qualche piccolo dettaglio.
Calabria 6 – Non è un compito facile quello che gli spetta nella serata del Do Dragao, con quei siluri che passano dalla sua parte. Però non perde la lucidità e onora la fascia da capitano.
Kjaer 6,5 – Chiude con puntualità tutto quello che può chiudere, sopperisce anche a qualche errore del compagno di difesa Tomori, confermando di essere l’unico imprescindibile nel settore difensivo centrale.
Tomori 5 – Non è la sua serata e lo si vede quasi subito con un’ammonizione gratuita presa a centrocampo, poi la conferma arriva da qualche scelta non proprio azzeccata. Dal 13’ st Romagnoli 6 – Il suo ingresso ridà sicurezza a un reparto arretrato che con Tomori in campo stava soffrendo di qualche amnesia.
Ballo-Tourè 5,5 – Tecnicamente e tatticamente è un gradino sotto i compagni di squadra, in quando a carisma è due gradini sotto Theo Hernandez. Al momento non gli si può chiedere più di qualche buona chiusura. Dal 13’ st Kalulu 5 – Sulla sinistra non ha la stessa presenza che gli si conosce sulla destra, anche perché gli avversari non gli danno punti di riferimento.
Bennacer 6 – Ha accanto Tonali che esce da ogni impiccio a testa alta ma non sempre riesce a imitarlo, comunque condizionato dalla quantità dei centrocampisti avversari.
Tonali 6,5 – Continua a confermare la teoria secondo la quale siamo di fronte a un giocatore completamente diverso rispetto alla passata stagione. Sempre nel posto giusto e nel momento in cui deve esserci. Dal 21’ st Bakayoko 5,5 – Entra nel momento più complicato e non si può certo pretendere che cambi gli equilibri in campo.
Saelemaekers 6 – Sul piano del podismo non teme confronti: corre, corre, corre. Per fare la differenza in Europa gli manca ancora qualcosa sul piano qualitativo.
Krunic 5– Il punto debole della serata milanista, da trequartista fa molta fatica a trovare la posizione e i movimenti giusti. Dal 37’ st Maldini sv.
Leao 6 – Sgabbia come un puledro lanciato al galoppo, magari non sempre con la modalità giuste, ma sempre con quell’impeto che dà speranza a chi sta dalla sua parte e ansia agli altri. Però con il passare dei minuti perde lucidità e si spegne.
Giroud 5,5 – In nettissimo ritardo di condizione, pensa le cose giuste ma poi non riesce a realizzarle per mancanza di gambe. In Europa non è come in Italia, serve essere al 100%. Si accende un po’ a fine primo tempo. Dal 13’ st Ibrahimovic 5 – Chiede un po’ troppo a sé stesso, caratteristica che è sempre stata la sua forza ma a 40 anni la fa un po’ meno.
Allenatore Pioli 6 – Serve tutta la sua sapienza calcistica per inventare ogni volta un Milan diverso ma sempre e comunque capace di stare in campo con dignità e cognizione di causa. Però alla lunga le molte assenze lo penalizzano.
PORTO
Diogo Costa 6 – Mai troppo impegnato, serata da archiviare come presenza in più in Champions League.
Joao Mario 6,5 – Interpreta la partita in maniera quasi esclusivamente difensiva e appena prende le misure a Leao dà un contributo importante.
Mbemba 6 – Il copione riserva a lui tutto quello che riguarda la lotta (per il governo ci sono i piedi brasiliani di Peep), una parte che svolge con impegno e profitto.
Pepe 7 – Continua a essere il giocatore che è sempre stato: se non si lascia prendere dai cinque minuti di luna storta, in mezzo alla difesa è una certezza assoluta.
Wendell 6,5 – Schizza fuori dalla sua zona difensiva come una molla e porta di là il pallone con facilità, decisamente meno efficace in fase difensiva. Dal 1’ st Sanusi 6 – Meno appariscente del titolare, tiene comunque la fascia sinistra in maniera autorevole.
Otavio 6,5 – Parte da destra e si accentra spesso per andare alla conclusione, esercizi nei quali è un buon maestro, ma gli manca la precisione. Dal 46’ st Grujic sv.
Uribe 6,5 – C’è poco da fare: quando si gioca in mezzo al campo in una squadra di Sergio Conceiçao bisogna buttarsi nella mischia a testa bassa e lottare, anche quando non è nelle caratteristiche innate di chi vi è preposto.
Sergio Oliveira 6,5 – Un pallone consegnato a lui è comunque un pallone sempre utile per alimentare la manovra, anche quando si tratta di un semplice scarico per ripartire da dietro. Dal 22’ st Vitinha 6 – Entra per dare respiro a Sergio Oliveira già ammonito e dimostra di poterci stare.
Luis Diaz 7,5 – Intelligente nel creare spazi a Wendell, ma quando prende il pallone e parte fa paura, dopo meno di cinque minuti prende già un palo. Si fa trovare prontissimo quando gli arriva la palla dell’1-0.
Taremi 7 – Il peggiore dei clienti che si possano trovare, non perché abbia particolari colpi di genio ma perché è sempre lì sul pezzo, sempre a mettere pressione, sempre pericoloso con le sue finalizzazioni. Dal 39’ st Martinez sv.
Evanilson 5,5 – Prestazione votata al sacrificio, con la sua presenza consente a Taremi di essere un pericolo costante per la difesa milanista, magari rinunciando a qualcosa sul piano individuale. Dal 22’ st Corona 6,5 – Entra quando la partita si è sbloccata e fa
capire subito che se gli si consegna il pallone, qualcosa di buono viene sempre fuori.
Allenatore Sergio Conceiçao 6,5 – Sembrava destinato a chiudere anzitempo la sua carriera nel Porto, invece è ancora lì ed è sempre un cliente complicato per tutti.