Lazio, Sarri: "Io squalificato per un dito, i giocatori dell'Inter..."
Il tecnico biancoceleste: "Con questo calendario l'Europa League è quasi infattibile"
Alla vigilia della sfida con il Marsiglia, Maurizio Sarri commenta le decisioni del Giudice Sportivo dopo Lazio-Inter. "Io sono rimasto al dito minaccioso, ho detto 'non mi devi prendere per il culo' e sono stato squalificato due turni con il Milan - ha detto -. Sabato ho visto mani addosso, calci, si parla di uno sputo che non ho visto e quindi non prendo in considerazione. Penso che il mio dito a questo punto sia estremamente pericoloso".
Il tecnico biancoceleste torna anche a cavalcare un vecchio cavallo da battaglia, il calendario. E l'attacco alla Lega e a chi la presiede è diretto: "Con questo calendario l'Europa League è quasi infattibile - ha aggiunto - Il poco riposo? Un discorso che investe 7 squadre, queste 7 saranno costrette per 17 partite con meno di 72 ore. Vedo che la Lega Calcio è molto disponibile nei miei confronti, mi risponde sempre a differenza di ciò che fa ad altri allenatori. Non pensiamo male e a strategie contro di noi, pensiamo che ci sia stata leggerezza nel calendario: 4 a 2 uno lo può accettare, 6 a 0 diventa difficile. Ho visto Dal Pino che ha parlato di Premier, ma io non entrerei in questo discorso, gli ricordo che i dirigenti hanno portato oltre 5 miliardi euro, in Italia meno di un quinto. In Premier hanno consentito alle squadre di fare rose di un altro livello. Col Chelsea cambiavo pure 10 giocatori tra campionato ed Europa League, mi sembra un confronto non proponibile in questo momento per la Serie A. Lascerei perdere quello che succede in Inghilterra, è un altro pianeta, come paragonate Nba e basket italiano".
Sulla gara con il Marsiglia. "La partita di domani è difficile, ma per noi è importante: giocheremo contro una squadra forte, tecnica e dinamica, con un gioco tatticamente difficile da affrontare. Sono preoccupato da Milik e da tutto il Marsiglia".
La difesa alla classe arbitrale italiana. "In Premier gli arbitri erano inferiori, i nostri sono belli, muscolosi, palestrati, corrono, ma l'atteggiamento è diverso. Il rapporto in Premier è più confidenziale, in Inghilterra non si parla tanto dell'arbitro, qui ci sono tante polemiche, le colpe saranno anche nostre che non mettiamo in condizione".