Andrea Iannone ha cambiato pista e ha lasciato quelle di asfalto per quella da ballo. La MotoGP, però, gli manca eccome e ancora fatica a darsi pace per quella squalifica per doping che ha chiuso anticipatamente la sua carriera sportiva. “Alla fine sono tornato in pista, da ballo, ma sempre una pista è. Pronto a un altro giro. Ma sto male dentro a non potere correre in moto e non mi passa”, ha detto l'ex pilota di Suzuki, Ducati e Aprilia al Corsera.
“Soffro molto, porto dentro un nervosismo che non sapevo di avere. Più faccio cose nuove e anziché stare meglio, sto peggio. Le moto mi mancano ogni giorno di più. Tornerò alla mia vita. Altrimenti avrei già messo in piedi altre attività, una scuola per esempio. Sento il desiderio di tornare in moto. Non ho mai smesso di allenarmi, almeno due volte al mese giro in moto. Non posso cambiare niente, ma non mi sono mai sottratto ad alcun esame: ho la coscienza a posto. Le gare della MotoGP le vedo sì e no perché divento nervoso. Riaprono una ferita che probabilmente non si rimarginerà mai”, ha aggiunto.
Sul vecchio amore Ducati: “La Ducati mi è rimasta dentro. Il primo strappo al cuore l’ho avuto subito quando sono andato via, il secondo con la squalifica. Sono le due cose che più mi hanno fatto male nella vita. In Ducati sono stati gli anni più belli”. Bagnaia? E' bravo. Quartararo ha meritato il titolo, ma la Ducati aveva la moto migliore”.