Alle 12.30, nel lunch match della domenica, l’Inter non può permettersi di sottovalutare l’Udinese continuando comunque sulla strada del turnover che a Empoli è sembrata perfetta, grazie ai gol italiani e decisivi di D’Ambrosio e Dimarco, panchinari sempre più preziosi. Tutta l’importanza della panchina per prepararsi a una settimana forse decisiva per il futuro nerazzurro. Con lo spareggio contro lo Sheriff di mercoledì in Moldavia all’orizzonte e il derby contro il Milan del 7 novembre che si avvicina, Simone Inzaghi, che ha saltato ancora la classica conferenza della vigilia, deve fare i conti con estrema attenzione e soprattutto cercare di gestire al meglio uomini ed energie per rilanciare le ambizioni nerazzurre, in Italia e in Europa.
Al centro della difesa si rivedrà per la prima volta nell’era Inzaghi Ranocchia, per far riposare De Vrij, con il rientro del fresco Skriniar al fianco di Bastoni. Il restyling sarà invece completo sulle fasce, dove tornano Dumfries dopo il pasticcio con la Juventus, a destra al posto di Darmian, e Perisic, sulla sinistra per un Dimarco che potrebbe poi giocare in Champions.
In mezzo al campo Barella, in attesa di firmare il suo rinnovo di contratto la prossima settimana, fa gli straordinari, insieme a Calhanoglu e all’imprescindibile Brozovic. In attacco si scalda la coppia inedita, Dzeko-Correa, che cercheranno di stoppare l’Udinese, con Lautaro e Sanchez pronti a subentrare dalla panchina.
Per la settimana decisiva che lo attende, Simone Inzaghi spera di rivedere il vero Correa che tanto ha voluto in nerazzurro. Dopo l’esordio da mille e una notte a Verona con tanto di doppietta, il Tucu è praticamente sparito, ora è atteso a rimaterializzarsi proprio nel momento più importante, insieme a una panchina lunga che potrebbe rivelarsi determinate per rilanciare l’Inter.