CHAMPIONS LEAGUE

Lipsia-Psg, Marsch durissimo: "L'arbitro voleva l'autografo di Neymar"

Il tecnico dei tedeschi al veleno dopo la gara: "Fateci giocare una partita regolare"

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"In certi momenti sembrava che l'arbitro fosse più interessato ad avere l'autografo di Neymar a fine partita che ad arbitrare la gara”. Jesse Marsch, allenatore del Lipsia, ha sfogato tutta la sua rabbia per l’arbitraggio di Ekberg dopo il pareggio con il Psg e non ha usato mezzi termini: “Sono serio – ha detto - è una cosa super avere Mbappé, Neymar e Di Maria qui a Lipsia, ma fateci giocare una partita normale dove tutto procede secondo le regole".

La rabbia per la direzione di gara il tecnico dei tedeschi l’aveva già mostrata durante la partita, verso la mezz’ora di gioco, quando è stato ammonito per aver protestato platealmente contro la gestione non proprio lineare del match del fischietto svedese, con il gioco spesso spezzato e decisioni non sempre costanti: "Ero arrabbiato sin da subito con l'arbitro - ha spiegato Marsch nel post-gara - So che i grandi club a differenza dei piccoli vengono rispettati. Posso solo arrabbiarmi, altrimenti si continua: non cambia nulla, neanche con i fischi del pubblico. Il quarto uomo ha lo stesso atteggiamento: avevo due opzioni. O accettare tutto o farmi prendere dall'emozione per ottenere più rispetto dal direttore di gara".

Alla fine il risultato è stato di 2-2, con il rigore finale realizzato da Szoboszlai e assegnato su segnalazione del Var, ma anche su quest'ultimo Marsch ha avuto da ridire: "Se il Var non fosse intervenuto non lo avrebbe mai dato. Ed era un rigore evidente", ha dichiarato il tecnico del Lipsia, a cui l’arbitraggio di Ekberg proprio non è andato giù.

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