L'INTERVISTA

Albertini sul derby: "Milan da scudetto, farà la partita. Ma occhio alle ripartenze Inter"

L'ex centrocampista rossonero: "I sette punti di distacco contano ancora poco: il campionato è lungo"

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© Getty Images

Demetrio Albertini prova ad immaginare Milan-Inter di domenica sera, lui che tanti ne ha giocati da calciatore: "I rossoneri faranno la partita ma occhio ai nerazzurri che sono fisici e giocano bene in ripartenza". L'ex centrocampista milanista fa i complimenti a Pioli: "La squadra da 24 mesi gioca un bel calcio e ha le carte in regola per arrivare a primavera in piena lotta per lo scudetto".

Demetrio Albertini, in qualità di presidente del settore tecnico della FIGC, che derby dobbiamo aspettarci dal punto di vista tecnico?
"Vedo un Milan che farà la partita. L'Inter gioca più di rimessa ma ha grandi potenzialità tecniche e fisiche".

Vede differenze tra le due squadre?
"Sì perché il Milan ormai da due anni gioca un determinato calcio: propositivo, basato sul possesso palla, sempre nella metà campo avversaria. L'Inter ha cambiato allenatore e pian piano sta assumendo la fisionomia di Inzaghi che è un allenatore particolarmente attento e bravo nelle ripartenze". 

I diversi risultati in Champions League potranno pesare? E i 7 punti di distacco?
"I turni europei contano moltissimo. Il Milan aveva la chance di riaccendere le speranze per il passaggio del turno, il pareggio non dà morale. L'Inter sarà invece molto carica per la vittoria, sarà pesante sotto il profilo dell'entusiasmo. Sette punti sono tanti ma il campionato è ancora lungo".

Il Milan, vista la situazione di classifica, potrebbe giocare di rimessa?
"No, non ne ha le caratteristiche e poi mancano ancora tante partite alla fine del campionato: sarebbe stupido pensare solo a non perdere".

Tonali è il nuovo Albertini?
"No, Tonali è il nuovo... Tonali. L'anno scorso era stato più timido, ora sta mostrando quel grande piglio che gli avevo sempre riconosciuto".

Lo scontro Tonali-Barella a centrocampo sarà decisivo per le sorti del derby?
"Dico sempre che a centrocampo si vincono e si perdono le partite, è il reparto equilibratore dei 90 minuti di una squadra. Milan e Inter hanno due bei centrocampi con tanti buoni centrocampisti. Dovranno capire che tipo di mentalità e organizzazione avranno i rispettivi avversari per poi dare impulso ai propri attaccanti".

Chi scegli tra Dzeko e Ibrahimovic?
"Mi piacciono entrambi, sono forti, sempre determinanti. Accantoniamo l'età e diciamo semplicemente che sono grandi calciatori".

Cosa sta pagando il Milan in Champions League?
"Paga l'inesperienza visto che da tanti anni non giocava certe partite, paga il ritmo più alto delle squadre estere e paga lo scotto del campionato italiano che, pur in ripresa, è dietro ad altri".

La speranza di qualificarsi agli ottavi passerà anche dalla partita con l'Atletico Madrid: che ricordi hai della tua esperienza spagnola?
"Un ricordo bellissimo, anche per il legame che avevo con la società e il presidente. Dopo la partita di San Siro mi ha chiamato Cerezo dicendomi che a loro era capitato di perdere una finale di Champions all'ultimo minuto... ecco, il Milan dovrà giocare come fosse una finale: con grande generosità e pensando di potercela fare".

Quali derby tornano alla mente?
"Il derby non è una partita come le altre, soprattutto per chi è cresciuto nel Milan: vale più di tre punti. Ne ho giocati tanti e sono tutti speciali per me. Tra i ricordi che mi vengono in mente ce n'è uno quando ero raccattapalle e uscii dal campo uscendo dal campo con Hateley al termine della partita in cui aveva segnato quel grande gol su Collovati. Da giocatore ricordo un 5-0 in cui avevo segnato e un 1-0 in Coppa Italia".

Può essere l'anno buono per il 19° scudetto del Milan?
"Per il Milan dovrebbe essere sempre la stagione giusta, visto il blasone. Mai come quest'anno vedo incertezza in campionato, osservando i problemini che hanno incontrato altre squadre che sembrano più attrezzate. Il Milan ormai da 24 mesi gioca un buon calcio e ha consolidato il suo valore: ha le carte in regola per giocarsi lo scudetto in primavera".

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