Con la formazione migliore e a fari spenti, ovvero in silenzio stampa, in casa del fanalino di coda per non farsi abbagliare dalla relativa facilità dell'impegno. Dopo le luci della ribalta in Champions League spente solo parzialmente dalla beffa del pari oltre il 90' firmata Cristiano Ronaldo, l'Atalanta si appresta ad affrontare il Cagliari esportando il solito calcio offensivo formato trasferta: lontano da Bergamo, in campionato, raccolti 13 punti sui 15 disponibili, mentre solo 6 sono arrivati tra le mura amiche. E com'è ormai consuetudine, inaugurata a settembre col Sassuolo, nelle tappe entro i confini del tour de force sui due fronti Gian Piero Gasperini ha optato per lasciare i suoi pensieri fuori dai virgolettati di siti e cartacei.
Una vigilia spesa tra allenamento e partenza in aereo alla volta di Elmas con la possibile seconda sorpresa in canna nel giro di 5 giorni, ovvero il recupero precoce di Pessina ("Una bellissima notizia", recita il post sul profilo social del club) a ruota di quello di Djimsiti nel secondo tempo contro il Manchester United. Se il difensore albanese è ormai certo di proteggere col tutore ulna e radio del braccio sinistro operati l'11 ottobre scorso, il trequartista tattico monzese, l'equilibratore che cuce le esigenze di due reparti, si allena stabilmente in gruppo dall'ultima vigilia europea dopo aver effettuato sessioni personalizzate di corsa e tiro in porta fino a venerdì scorso.
Il ballottaggio, nel suo caso, sarebbe con Pasalic, ma non ne sono previsti molti altri, al netto di Lovato dietro, improbabile dal 1' dato il rientro di Palomino dalla squalifica, e forse di Pezzella a sinistra per dare riposo a Zappacosta con conferma di Maehle dall'altra parte. Davanti, invece, l'unica variazione al copione possibile è la riappropriazione di Malinovskyi della maglia da spalla dell'irrinunciabile Zapata, che al massimo sarà coinvolto nella staffetta nella ripresa con un Muriel alla ricerca della forma-partita: l'idea è centellinare l'asso di coppa Ilicic, in estate a un passo dal Milan e adesso determinato a dimostrare di non essere a fine corsa in un ciclo bergamasco che martedì sera l'ha visto superare il Papu Gomez (60 a 59) come quarto bomber nerazzurro all time.
In mezzo, dulcis in fundo, De Roon, senza la concorrenza del connazionale Koopmeiners, può dire basta al riciclo da mastino tornando accanto a Freuler, capitano in attesa che dall'infermeria, insieme a Gosens, dopo la sosta rispunti Toloi. Per Hateboer, in riabilitazione nei suoi Paesi Bassi, se ne riparlerà con l'anno nuovo.