Si scrive Valentino Rossi, ma si legge leggenda. Dopo ventisei anni di onorata carriera il "Dottore" appende guanti e casco al chiodo, con alle spalle un palmares di tutto rispetto. Con nove titoli mondiali conquistati Rossi è tra i piloti più titolati di sempre nella storia del motociclismo, un vero e proprio uomo dei record che ha fatto divertire ed emozionare gli appassionati delle due ruote ogni domenica.
Il primo titolo mondiale nella bacheca di Rossi è datato 1997, alla seconda stagione nella classe 125 in sella alla Nastro Azzurro del team Aprilia. Al termine di un anno senza apparenti rivali, con il giapponese Ueda che concluse il campionato con 83 punti di distacco dall'italiano, la prima imposizione mondiale di "Rossifumi" avvenne con determinazione, grinta e quel talento che nel corso degli anni tutti hanno avuto modo di conoscere. Con 15 gare a disposizione nell'anno, Rossi inanellò 11 successi strabilianti, un secondo posto e un terzo posto e soli due furono i passi "falsi" della stagione (ritiro nel GP del Giappone e il 6° nell'ultimo appuntamento di Phillip Island).
Dopo una stagione di digiuno per l'ambientamento dovuto nella classe 250, nel 1999 arriva il secondo trionfo mondiale. Sempre in Aprilia e come unico pilota ufficiale del team di Noale, Rossi si laurea campione del Mondo con agevolezza e classe grazie a nove vittorie, due secondi posti e un terzo posto. Al termine dell'anno i punti conquistati nella quarto di litro sono 309, le uniche assenze dal podio sono in occasione dei GP di Malesia, Giappone, Valencia (5°, 7° e 8°) e Francia (costretto al ritiro).
Le prestazioni esaltanti in Aprilia e il titolo conquistato a vent'anni fanno suonare le campanelle del mercato, con Rossi che firma il suo primo contratto per la classe 500 con la Honda. Il 2000 è l'anno per fare esperienza e conclusa con un clamoroso secondo posto in generale, ma è dal 2001 che inizia il vero e proprio regno firmato Valentino Rossi. Il secondo campionato in 500 è esaltante, iniziato con l'obiettivo dichiarato di puntare al titolo. In una lotta tutta italiana con Max Biaggi e Loris Capirossi, il "Dottore" chiude la stagione col trionfo mondiale, il terzo, con ben 106 punti di vantaggio sul "nemico" Biaggi, frutto di undici successi, un secondo posto e un terzo posto.
Il 2002, sempre in Honda, è l'anno del passaggio dalla classe 500 all'odierna MotoGP, con a disposizione motori a quattro tempi da 990 cm³ che inizialmente mettono in difficoltà Rossi tanto da creare fatture quasi insanabili col team. La stagione non inizia nel migliore dei modi a causa delle tensioni tra pilota e team, ma nonostante ciò i risultati in pista non ne risentono. Sempre a podio, eccezion fatta per il GP di Brno, Rossi conquista il suo quarto titolo mondiale, il primo dell'era MotoGP grazie a undici vittorie e quattro secondi posti chiudendo la stagione con 355 punti all'attivo (140 in più di Max Biaggi).
Nel 2003, in una stagione senza sconti interni con un rapporto con Honda che si logora di settimana in settimana, Rossi acciuffa il quinto titolo mondiale riuscendo per la prima volta in carriera ad andare a podio in tutte le gare della stagione, ben 16. A Phillip Island arriva poi anche la conferma della netta superiorità rispetto agli altri piloti del paddock: dopo essersi visto infliggere 10 secondi di penalizzazione a causa di un sorpasso effettuato su Melandri in regime di bandiera gialla, Rossi impone un ritmo incessante chiudendo la gara con 15 secondi su Capirossi secondo e annullando la penalità.
Alla ricerca di nuovi stimoli e col rapporto con Honda al capolinea, nel 2004 arriva la firma con Yamaha che punta sul "Dottore" per rilanciare una scuderia in piena crisi tecnica e a digiuno di mondiali dal 1992. Sotto l'attenta mano di Rossi la YZR-M1 di Iwata trionfa già al primo appuntamento in Sudafrica dopo un duello senza esclusione di colpi con Max Biaggi. Grazie alle otto vittorie e due secondi posti il pilota pesarese conquista il sesto titolo mondiale con 304 punti all'attivo.
Nel 2005 arriva il bis con Yamaha e il settimo titolo, festeggiato con quattro gare d'anticipo a Sepang. Le undici vittorie in 17 gare non lasciano minimamente scampo a Melandri e Hayde, staccati in classifica da 147 e 161 punti al termine di una stagione condotta in maniera eccelsa da Rossi.
Quelli che seguono sono poi gli anni di Hayden e Stoner, col 2006 e il 2007 che vedono Rossi "accontentarsi" del secondo e terzo posto mondiale. Il ritorno sul tetto del mondo arriva quindi nel 2008, la stagione dei record. Rossi, con compagno di box Lorenzo, inanella successi su successi e con nove vittorie, cinque secondi posti e due terzi posti conclude la stagione con 373 punti (il miglior bottino in carriera) non lasciando minimamente scampo all'australiano Stoner. Grazie ai suoi successi Yamaha vincerà anche classifica costruttori e squadre, ennesima prova che col "Dottore" la casa di Iwata è andata sul sicuro.
Il 2009, l'anno dell'ultimo trionfo mondiale, è ricco di emozioni. Il nono titolo arriva al termine di una stagione che diverte e lascia tutti col fiato sospeso gara dopo gara, con duelli con Stoner e Lorenzo passati alla storia. Quelli con lo spagnolo sono i più sentiti, con il sorpasso all'ultima curva del GP di Catalogna che è passato agli annali del motociclismo. Il trionfo arriva solo alla penultima gara stagionale a Sepang, col terzo posto alle spalle di Stoner e Pedrosa.