Per Gabrielle Thomas, detta Gabby, 24enne velocista statunitense nata ad Atlanta in Georgia, studiare Neurobiologia è stato un gioco da ragazzi. Sapeva di volerlo fare da quando era un’adolescente, mentre invece la decisione di dedicarsi ad essere un’atleta professionista, che l’ha fatta diventare una delle donne più veloci della storia, è maturata in maniera più lenta.
Alle Olimpiadi di Tokyo, l’atleta laureata ad Harvard, ha conquistato la medaglia di bronzo nei 200 metri e d’argento con la staffetta 4×100 della sua squadra, un risultato quello della gara individuale forse leggermente al di sotto delle aspettative di Gabby che, nel corso dei Trials Olimpici Statunitensi, aveva vinto con lo straordinario crono di 21″61, allora seconda miglior prestazione mondiale di sempre, peraltro superato proprio nella finale olimpica dalla vincitrice Elaine Thompson-Herah che ha corso in 21″53.
Thomas, sin da piccola, ha sempre trovato un giusto equilibrio tra studio e sport a cui è stata avviata dalle sollecitazioni di sua madre, la dottoressa Jennifer Randall, che l’aveva spinta verso la corsa dopo che aveva provato softball, calcio e basket.