Questi siamo

Campioni d'Europa, ma dove sono i campioni?

La domanda non è che cosa sta accadendo all’Italia, ma cosa è accaduto all’Italia dall’11 giugno all’11 luglio del 2021. Ovvero: non perché siamo ai dannati spareggi per Qatar 2022, ma come è stato possibile vincere l’Europeo. Travolti e inebriati da un gruppo unito e bramoso di rivincita, mix perfetto di gioventù ed esperienza, ci è sfuggito un dettaglio: esclusi forse due, tre giocatori, l’Italia campione d’Europa di campioni non ne ha proprio. Non ha giocatori che, nei momenti di vera difficoltà, sono in grado di decidere.

Il portiere non conta, perché quello al massimo può parare. E ieri sera, quando servivano non uno ma due gol (alla fine della partita addirittura tre), l’Italia è andata in enorme confusione, incapace di pescare il jolly puro talento, la giocata improvvisa e fulminea che ha sempre caratterizzato il nostro DNA calcistico. Chiesa qualcosa ha provato, ma era sempre raddoppiato. Quando si arriva sulla trequarti, questa squadra non sa davvero che pesci pigliare. Gira palla all’infinito tra i due centrali di difesa e non è in grado mai di fraseggiare tra le linee, di spezzare un raddoppio o di smuovere un avversario che – con buona pace di chi parlava contro l’Irlanda del Nord – non ha mai preso gol in casa nelle qualificazioni.

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