LO SFOGO

Scamacca sui social: "La mia famiglia sono mia madre e mia sorella"

L'episodio che ha visto coinvolto il nonno arriva dopo quello del padre a Trigoria e l'attaccante azzurro ha preso le distanze 

© Getty Images

Minuti di vero panico in un bar di Fidene, quartiere periferico di Roma, dove Sandro Scamacca, nonno dell’attaccante azzurro del Sassuolo, è entrato in un bar armato di coltello e ha minacciato di morte un cliente, puntandogli la lama a pochi centimetri dalla gola. Come riferisce Il Messaggero, probabilmente l’uomo, 66 anni, era ubriaco o comunque alterato psicologicamente ed è stato arrestato per minacce aggravate, detenzione di un'arma e resistenza a pubblico ufficiale.

Gli agenti del distretto di Fidene Serpentara, chiamati da clienti e passanti, hanno prima cercato di calmare l’uomo a parole e poi lo hanno bloccato con la forza. Un altro episodio di cronaca che coinvolge la famiglia Scamacca a circa un anno di distanza dalla follia del padre del giocatore, Emiliano, che aveva fatto irruzione a Trigoria armato di una spranga di ferro con la quale aveva minacciato i presenti chiedendo a gran voce un incontro con Bruno Conti e aveva e distrutto alcune vetture dei dirigenti della Roma beccandosi una denuncia per danneggiamento.

SCAMACCA SBOTTA: "MIA MADRE E MIA SORELLA SONO LA MIA FAMIGLIA"
"Per la seconda volta nel giro di mesi mi trovo nuovamente a dover prendere le massime distanze da episodi violenti e inqualificabili commessi da persone ricollegabili al mio cognome ma con le quali da moltissimi anni ormai ho chiuso ogni tipo di rapporto. Ribadisco ancora una volta che io sono cresciuto con mia madre e mia sorella e che sono loro per me la mia famiglia. Nessun altro.
Spero quindi di non dover più essere collegato in futuro a notizie e resoconti che riguardano persone esterne al ristretto nucleo familiare formato da me, mia madre e mia sorella. Vorrei essere giudicato per quello che faccio in campo e fuori senza dover pagare, a livello di immagine e di considerazione dell’uomo che sono, per comportamenti irresponsabili di persone che io non riconosco più da tempo come facenti parte dei miei affetti e della mia famiglia"

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