VERSO GENOA-ROMA

Mou ritrova Pellegrini: non c'è più spazio per Zaniolo. Cristante e Villar positivi al Covid

Il passaggio al 3-4-1-2 limita le possibilità di un posto da titolare per il trequartista giallorosso. I tamponi molecolari confermano la positività dei due centrocampisti

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Mourinho ha ormai deciso: la Roma passa al 3-4-1-2, nonostante il precedente della sconfitta di Venezia. Un solo trequartista, insomma, alle spalle di due punte vere. Se si considera che Pellegrini, se sta bene, ha il posto assicurato, diventa complicato trovare spazio, tra i titolari, a Zaniolo. Il Corriere dello Sport riporta la notizia di un litigio con Mourinho durante un allenamento a inizio settimana, cose che comunque capitano in ogni squadra. Il problema, quindi, non è legato ai rapporti con l'allenatore quanto nelle scelte tattiche dello Special One. I problemi, invece, arrivano dalla positività al Covid di Cristante e Villar.

Cristante è un giocatore fondamentale nello scacchiere tattico di Mourinho e Villar è il suo sostituto naturale. Probabile che l'altro centrale al fianco di Veretout sia Darboe. Zaniolo sembra completamente recuperato, dopo i tanti problemi fisici che hanno rallentato, per almeno un anno e mezzo, una carriera che sembrava destinata ad altissimi livelli. Con l'arrivo di Mou e la scelta del 4-2-3-1, il centrocampista offensivo è stato destinato al ruolo di mezzapunta sulla parte destra della trequarti. Una posizione non particolarmente congeniale alle sue caratteristiche, nonostante la libertà di muoversi verso l'interno del campo in fase offensiva. Il posto più adatto a lui è quello centrale ma Pellegrini appare intoccabile. Il problema si ripropone, in modo ancora più concreto, con il cambio di sistema di gioco. Nel 3-4-1-2 non può essere impiegato come esterno a tutta fascia, ruolo che invece El Sharaawy riesce a interpretare adattandosi alle esigenze dell'allenatore. Zaniolo, a questo punto, può ritagliarsi uno spazio solo come alternativa a Pellegrini o come seconda punta al posto di uno tra Abraham e Shomurodov.

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