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Lazio, Sarri contro l'arbitro: "Alla Juve un rigorino, chiaro errore del Var"

"Non me ne frega niente dei tifosi bianconeri, ho lavorato lì ma non sono juventino"

Dopo la sconfitta contro la Juve, Maurizio Sarri mastica amaro e attacca l'arbitro Di Bello. "Il primo rigore mi sembra un chiaro errore del Var - ha tuonato il tecnico della Lazio -. Cataldi entra davanti a Morata, che poi nel muoversi si scontra con lui. E' quello che Gasperini chiama 'rigorino', li danno solo in Italia". Poi sulla partita: "Abbiamo fatto una buona partita, a tratti buonissima, ma siamo mancati negli ultimi dieci metri - ha aggiunto -. L'assenza di Immobile? Avere un'alternativa a uno che fa 35-40 gol all'anno è dura e non è facile trovarla. Ciro allunga la squadra avversaria e crea spazi tra le linee in cui andare a giocare".  

"L'episodio del rigore ha deciso la partita. Noi abbiamo giocato bene, disunendoci solo nel finale per la voglia di recuperare il risultato - ha continuato Sarri -. Il 77% di supremazia territoriale è un dato importante. Loro hanno vinto da Juve: rigorino per il vantaggio, fase difensiva bassa e contropiede. È il modo in cui loro hanno vinto partite e campionati. Non me ne frega niente dei tifosi bianconeri, ho lavorato lì ma non sono juventino". "Se si va al Var per certi episodi, allora perché non ci si è andati anche per la spinta su Pedro? L'arbitro è lì a due metri e il Var è nato per correggere errori clamorosi - ha proseguito - Al di là dell'episodio del rigore, la conduzione non mi è piaciuta. Lasciamo perdere".

"Siamo stati in partita fino a 10' dalla fine, poi nel tentativo di pareggiare ci siamo disuniti . Nei primi 30' del primo tempo non abbiamo preso contropiedi - ha aggiunto a fine partita Sarri analizzando la gara con la Juve -. Non era facile. Abbiamo iniziato bene, poi ci siamo trovati sotto e la situazione si è complicata. Poi loro han cambiato modulo ed era difficile sfondare con 7-8 giocatori sotto la linea della palla". "Però abbiamo fatto bene fino al 75' e non abbiamo concesso molto - ha continuato -. Ci è mancata pericolosità per la mole di gioco che abbiamo fatto". 

"Ci è mancato l'uno contro uno per vie esterne in cui di solito saltiamo l'avversario e creiamo occasioni - ha concluso il tecnico della Lazio -. Comunque l'importante è che la squadra abbia giocato da squadra. Non mi è piaciuto solo l'ultimo quarto d'ora perché c'era ancora tempo per recuperare e non dovevamo allungarci e disunirci".