L'ANALISI

Inter, balzo in ottica scudetto. Ora tocca alla Champions Leage

Prima vittoria nei big match e Lautaro di nuovo in gol. Ma attenzione alla gestione dei cambi

© ansa

Il turno di campionato immediatamente successivo alla pausa per le nazionali è sempre di una scivolosità estrema ma l'Inter (con l'aiuto indiretto della Fiorentina) può dire di aver realizzato un piccolo jackpot: il successo sul Napoli, unito al ko del Milan, ha permesso ai nerazzurri di accorciare di tre punti il distacco dalla vetta in un sol colpo. Un buon modo, oltretutto, di pensare allo Shakhtar Donetsk, appuntamento decisivo per qualificarsi agli ottavi di Champions League. Simone Inzaghi, che ha ritrovato i gol di Lautaro Martinez, però deve ancora sistemare qualche dettaglio, uno su tutti la gestione dei cambi.

La prestazione nel big match di San Siro restituisce ai nerazzurri i primi tre punti stagionali in uno scontro diretto, uno sblocco a livello mentale in un momento chiave della stagione. Nonostante lo svantaggio firmato Zielinski, la squadra non ha accusato il colpo e anzi ha alzato i giri confermando le prestazioni viste contro Atalanta, Juve e Milan: con la differenza che, questa volta, i dettagli sono girati nel verso giusto. Lautaro, dimostrando coi fatti le parole espresse al 90' ("penso solo alla squadra, non conta se segno io") ha ceduto il rigore a Calhanoglu, freddo dal dischetto, e poi si è finalmente sbloccato, oro colato per Inzaghi che deve fare i conti con l'infortunio di Sanchez e gli acciacchi di Dzeko.

Il problema è quando i giri calano, scena già vista altre volte in questa stagione. Al di là dei normali alti e bassi all'interno di una partita, ancora una volta parte dei sostituti entrati dalla panchina hanno contribuito ad abbassare il baricentro e dare fiducia al Napoli, che non a caso ha accorciato ed è pure andato ad un soffio dal pareggio. Se l'ingresso in campo di Dzeko e Vidal ha dato forza fisica nel momento in cui era atteso il forcing avversario, aggiungere Dimarco e (soprattutto) Gagliardini ha drasticamente contribuito al calo del ritmo nerazzurro. Qualcosa su cui Inzaghi deve ragionare almeno fino a gennaio, quando potrebbero arrivare innesti più congeniali al suo gioco anche nel gioco delle riserve.

Un neo che non ridimensiona i meriti dell'Inter e soprattutto non deve distrarre in vista della sfida europea di mercoledì: se in campionato è stato fatto un importante balzo in avanti, non meno importante - anche a livello economico - è agguantare gli ottavi di Champions League dopo un'assenza che dura dal 2012.

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