La prima cosa è ringraziare, sentitamente, Tatarusanu, perché se è vero che su di lui pesa la sconfitta di Firenze -in parte, almeno-, certamente si deve al suo rigore parato a Lautaro nel derby la distanza che ora separa il Milan dall'Inter in classifica. La seconda cosa è restituire le chiavi di casa al proprietario che, evidentemente, nel post social in cui contava i minuti nemmeno una settimana fa non scherzava per niente. Il countdown in questione riguardava Mike Maignan e il tempo che mancava al suo rientro sta verosimilmente finendo. Questo, almeno, è quanto si spiffera attorno al Milan dove, silenziosamente, confidano di poter contare sul portiere francese, per la panchina, già nel prossimo match contro il Sassuolo. Il che, tradotto in parole poverissime, significa che le dieci settimane di stop previste nel giorno del suo infortunio si ridurrebbero a sei, almeno potenzialmente.
Potenzialmente perché l'ultima parola spetta comunque a Stefano Pioli che, manco a dirlo, ha tutto il diritto di pensare che rischiare, vista la lunga lista di infortuni e ricadute, potrebbe anche non essere saggio. Lo scrive il Corriere della Sera, anticipando di fatto quello che sarà un tema della settimana e che, archiviata la trasferta di Madrid in Champions, accompagnerà il Milan e i suoi tifosi fino alla sfida contro i neroverdi di Dionisi. Questo il punto: Maignan si sta allenando da qualche giorno con sempre crescente continuità, non sente più dolore al polso operato e ha ottenuto per questo il via libera del chirurgo al rientro in campo. C'è ottimismo ma anche molta cautela. Non sarà insomma corso il minimo rischio e aspettare ancora una settimana sembra la decisione più probabile.
La palla in ogni caso è quindi passata tra le mani dei medici rossoneri e, infine, del tecnico: insieme osserveranno gli eventuali e ulteriori progressi che Maignan farà nel corso di questa settimana e decideranno quando e se mandarlo in campo. Contro il Sassuolo? Difficile. Nella successiva trasferta di Marassi contro il Genoa? Forse più probabile. Anche se c'è fretta di rinvigorire un reparto arretrato che ultimamente ha perso più di un colpo (praticamente solo contro il Torino il Milan non ha subito gol nelle ultime gare) e che dovrà fare a meno di Calabria (un mesetto) e ha rinunciato a Firenze (e probabilmente farà lo stesso a Madrid) di sua maestà Tomori. Insomma, un grazie a Tatarusanu, ingiustamente bistrattato prima ancora di scendere in campo, e chiavi in mano al legittimo proprietario. Il tempo dell'attesa - Maignan lo aveva annunciato - è quasi finito.