Negli stadi francesi è stata inaugurata una nuova disciplina: il “tiro al calciatore”. È molto semplice. Serve una buona mira, una bottiglietta di plastica (va bene anche un qualsiasi altro oggetto) e soprattutto un calciatore che sta per battere un calcio d’angolo. Dettaglio fondamentale, servono anche delle istituzioni assenti; meglio se impegnate a pubblicare comunicati deliranti contro quei “violenti e fascisti” dei laziali, così come fatto dal Ministero degli Interni francese. È dall’esordio in Ligue 1 dell’8 agosto allora, durante Montpellier-Marsiglia, che quasi ogni domenica si ripetono le stesse scene. Poliziotti in tenuta antisommossa che scortano i calciatori per battere i corner, giocatori colpiti e partite sospese: una deriva a dir poco stupida, che nulla c’entra con il tifo. Ma ancora più grave è la compiacenza del Ministero dell’Interno francese e della Ligue 1.