Lo sport per farsi conoscere al mondo: questo il progetto del Qatar che sta facendo le cose in grande e non ha intenzione di fermarsi con il Mondiale di calcio del 2022. Potenza economica e un paese in continua crescita che vuole prendersi la scena degli Emirati Arabi. Le premesse ci sono tutte perché Doha in pochi anni è diventata una capitale che non ha nulla da invidiare a Dubai o Abu Dhabi. Espansione totale, a velocità folle, per inseguire il sogno dell'emiro Tamim bin Hamad Al Thani. Quarantuno anni e una visione imprenditoriale dedita allo sviluppo.
Gli ingredienti sono ottimi e ora nulla sembra essere impossibile per il Qatar, con il Covid superato grazie alla vaccinazione dell'intera popolazione. Progetto legato allo sport iniziato nei primi anni 2000 con la costruzione del circuito di Losail con la prima gara di MotoGP nel 2004. Da lì in poi l'esplosione che ora si appresta a vivere il momento più importante con il Mondiale di calcio spostato eccezionalmente in autunno dalla Fifa, dal prossimo 21 novembre al 18 dicembre, per garantire ai calciatori temperature più miti, attorno ai 30°.
Lavori che avanzano spediti con tutti gli stadi quasi ultimati che saranno ufficialmente testati con l'Arab Cup, in programma la prossima settimana per venti giorni. Sfide utili per sistemare tutti i dettagli. Qatar che ha puntato molto anche sulla sostenibilità, altro tema fondamentale per il governo qatarino, con l'esempio principe del Ras Abu Aboud Stadium che è stato costruito totalmente con container e che sarà smontato una volta terminata la rassegna iridata. Così è ufficialmente partito il countdown con fior fior di ambassador presenti a Doha, da Ronaldinho a Beckham passando per Eto'o e Materazzi.
Non solo un anno al Mondiale, ma il weekend appena passato è stato anche l'occasione per ospitare il primo GP di Formula 1 della storia del Qatar. Un'opportunità colta al volo dopo l'annullamento della gara di Melbourne che si è trasformata in un accordo con il circus per ospitare il GP per 10 anni a partire dal 2023. Altro esperimento riuscito e accolto benevolmente da tutti i piloti, rimasti colpiti da pista e città.
Lo sport, come detto, centrale nel progetto di sviluppo tanto che anche il padel, disciplina alla ribalta nel mondo, ha scelto Doha per i Mondiali. Un connubbio praticamente perfetto quello andato in scena al Khalifa International Tennis and Squash Complex. Organizzazione super e una grande Italia in campo con il quinto posto finale. Ottimo impulso per Qatar Tourism, ente pronto a raccogliere i frutti e ad accogliere i turisti di tutto il mondo, sportivi e non.