La vittoria di Madrid ha ridato fiducia ed entusiasmo al Milan dopo la sconfitta di Firenze. Stefano Pioli, alla vigilia della partita con il Sassuolo, ha confermato il recupero di Maignan e l'imminente ritorno di Tomori. L'allenatore rossonero ha poi parlato del momento di Messias e di come andrà gestito Ibra visti i problemi di Giroud e Rebic. Inevitabile poi toccare i temi legati al rinnovo e ai programmi futuri del Milan.
LA CONFERENZA DI PIOLI
Come stanno Maignan e Tomori?
"Maignan sta bene, ha cominciato a lavorare con la squadra da sabato. È pronto, ha accelerato tantissimo perché ha una grandissima mentalità. Giocherà lui domani. Tatarusanu ha fatto bene e sono contento di lui ma da domani torna Mike. Tomori sta meglio ma non è pronto per domani, dovrebbe essere convocato per mercoledì prossimo".
Al di là della favola, cosa ci può dire di Messias?
"Messias lo ha dimostrato in uno spezzone, ma me lo sta dimostrando in tutti gli allenamenti, che ha qualità. È una bella storia ma non una favola, è qui perché ha le qualità per stare con noi, ci darà soddisfazioni. Ha avuto difficoltà all'inizio per gli infortuni. Oggi ho fatto rivedere il gol alla squadra perché è importante gestire bene i palloni e poi riempire l'area, lui l'ha fatto molto bene".
Leao può giocare?
"Leao sta bene, non aveva ancora recuperato i crampi di Firenze ma domani è pronto per giocare"
Grande euforia dopo Madrid. Può essere un modo per resettare tutto dopo la Fiorentina?
"Le piccole e medie squadre dopo una grande partita si accontentano, affrontano l'impegno successivo con superficialità mentre le grandi squadre invece approfittano del momento positivo per andare ancora più forte. Noi dobbiamo fare così".
Da allenatore, per l'Italia, è meglio affrontare CR7 o Calhanoglu?
"Tifo l'Italia, tutti dobbiamo tifarla e sono convinto che possiamo farcela. Mancini ha fatto un grande lavoro e continuerà a farlo".
Dopo il rinnovo ha parlato con la società dei programmi futuri?
"Io e il club abbiamo gli stessi obiettivi, le stesse ambizioni. Vogliamo riportare il Milan nelle competizioni che merita, tornare competitivi per vincere lo scudetto e tornare in alto in Europa. Un processo di crescita che continuerà con giocatori di prospettiva, di livello, che potranno crescere con noi e che ci daranno soddisfazioni".
Come andrà gestito Ibra con gli infortuni di Giroud e Rebic?
"Abbiamo dimostrato sempre grande equilibrio. A Madrid abbiamo giocato semplice e non abbiamo sbagliato i palloni facili. Domani sarà una grande partita in cui dovremmo fare le giocate facili con velocità. Il Sassuolo ci ha sempre creato difficoltà, è veloce e ci serve una prestazione di alto livello per vincere. Nelle prossime cinque partite dovrò cercare di gestire le situazioni togliendo qualche minutaggio a qualcuno per essere sempre performanti. Chi è entrato a Madrid ha fatto benissimo: non è tanto importante chi gioca, ma gli atteggiamenti. Se siamo al Milan è perché abbiamo le qualità per starci".
Può essere il momento di Pellegri?
"Sta bene e si è allenato bene ed è intelligente: capisce che può essere arrivato il suo momento e si farà trovare pronto".
Come sta Bakayoko?
"Sta sicuramente meglio, è arrivato in condizioni non ottimali. È un giocatore forte, mi piace: ha fisicità e verticalità. In mezzo posso scegliere con molta facilità: ho giocatori di livello e sicuramente giocheranno tutti. Coppa d'Africa? Ci passano ancora troppe partite, ma saremo pronti per affrontare l'emergenza".
E Rebic?
"Dopo gli esami avremo una tempistica più precisa. Ante è importante, ma è importante avere equilibrio, idee chiare e saper sfruttare le caratteristiche diverse dei giocatori. L'importante è che ci siano sempre le combinazioni giuste per avere una squadra propositiva e più pericolosa degli avversari".
Se fossimo nel futuro come immagina Pioli gli anni da qui a quel momento?
"Quello che abbiamo fatto fino a oggi è stato gettare le basi. Ora dobbiamo provare ad alzare il livello e diventare ancora più competitivi. Quello che mi piace è la sintonia con club, dirigenti, giocatori e ambiente, che ci permette di dare sempre il massimo. È importante avere cura e passione per quello che facciamo, quando andiamo in campo è importante avere voglia di vincere ogni partita".
Cosa ne pensa dei nuovi colleghi come Dionisi?
"Stanno dimostrando di avere idee chiare, hanno già vinto nei campionati minori: se vinci hai dei valori. Una nuova leva è importante, i giovani sono sempre lì che spingono e noi dobbiamo rimanere attaccati alla voglia di migliorare e avere curiosità, c'è sempre modo di migliorare".
Questa squadra è in grado di puntare al ventesimo scudetto?
"È normale che vincere faccia la differenza, lo so io e lo sanno i miei giocatori. È per questo che stiamo cercando di alzare il nostro livello di mentalità e qualità. Mercoledì abbiamo dimostrato di avere qualità tattica, mentale e tecnica da mettere sul campo. Abbiamo avuto un'intensità mentale altissima contro un avversario che fa di questa cosa il suo punto di forza. Nella mia testa c'è il sogno di vincere perché siamo al Milan e il Milan è il Milan".
Saelemaekers potrebbe essere schierato a sinistra?
"Avere giocatori molto duttili ci dà tante soluzioni. Come i 5 cambi stanno cambiando l'interpretazione delle partite. Adesso non serve avere solo un piano A ma anche un piano B e piano C. Ora puoi cambiare caratteristiche, posizioni per mettere in difficoltà gli avversari. È un fattore questa nuova struttura dei cambi".
Contro il Sassuolo saranno decisivi gli uno contro uno?
"Lo sono sempre. Al di là dei nostri tatticismi, poi sono i duelli e i contrasti a fare la differenza. Il calcio di Dionisi si contrasta con una squadra compatta e precisa dal punto di vista tecnico".