Settimana da incubo per la Juve. Dopo il tonfo in Champions col Chelsea e l'inchiesta sulle plusvalenze sospette, nella 14.ma giornata di Serie A la Juve perde 1-0 con l'Atalanta e resta attardata in classifica. All'Allianz Stadium gara tirata e molto fisica. Nel primo tempo Zapata (28') sblocca il match con un destro potente, poi nella ripresa i bianconeri aumentano i giri, ma non sfondano e nel recupero centrano una traversa con Dybala.
LA PARTITA
Vola l'Atalanta, affonda la Juve. Allo Stadium va in scena una partita dura e poco spettacolare, ma ricca di spunti sotto il profilo tecnico. Risultato alla mano è Gasperini a portare a casa il bottino pieno, ma la vittoria a Torino pesa più di tre punti. Sia per il +7 in classifica sui bianconeri, sia per il duro colpo inflitto ad Allegri. Un ko che a Torino non si vedeva dal 1989 contro la Dea e che brucia molto. Brucia per la zona Champions, sempre più lontana per i bianconeri, e per la solita mancanza di idee, gioco e personalità. Un andazzo che inizia a diventare un'abitudine per questa Juve, sempre alle prese con un'identità tattica poco chiara e interpreti spesso non all'altezza della situazione. Discorso diverso invece per l'Atalanta, che dallo Stadium esce con una vittoria che dà tanti segnali positivi per il presente e per il futuro. A Torino è Zapata a decidere la gara, ma è la prova di squadra a fare la differenza. Una prova concreta e matura, senza sbavature in difesa e convincente sotto il profilo tattico, fisico e caratteriale.
Dopo la batosta in Champions, allo Stadium Allegri recupera Dybala dall'inizio e piazza Chiesa largo a sinistra. Gasperini invece si affida a Zapata al centro dell'attacco con Malinovskyi e Pessina in appoggio. Tecnica, corsa e muscoli per una gara con in palio punti pesanti. A ritmi subito alti è l'Atalanta a fare il match. La Juve invece gioca di rimessa cercando di sfruttare i cambi di gioco e le ripartenze di McKennie. Alta e ordinata, la Dea palleggia bene nello stretto e manovra in ampiezza cercando la profondità sugli esterni. La Juve però non si scompone, serra le linee e si appoggia a Morata per uscire dal pressing. Da una parte Bonucci mura una conclusione a botta sicura di Malinovskyi, poi Cuadrado libera su un cross pericoloso di Zappacosta e Freuler spara alto dal limite. Dall'altra Dybala testa invece i riflessi di Musso dopo una gran giocata e Toloi chiude alla grande su Chiesa lanciato a rete da un tocco morbido di McKennie. Con tanta pressione sui portatori si lotta a tutto campo e la precisione negli appoggi fa la differenza. Soprattutto intorno alla mezz'ora, quando Morata gioca una palla con troppa sufficienza in mediana e Zapata fredda Szczesny con un destro potente sotto la traversa. Gol che sblocca il risultato e costringe la Juve a reagire. Dybala calcia a lato di sinistro da buona posizione, poi Demiral chiude su Morata. Occasioni a cui la Dea risponde spingendo a destra con Zappacosta e andando vicino al raddoppio ancora con Zapata sul finire del primo tempo.
La ripresa si apre con l'ingresso in campo di Bernardeschi al posto dell'infortunato Chiesa. Sostituzione che cambia l'assetto dell'attacco bianconero, ma non la chiave tattica del match. Corta e compatta, l'Atalanta aggredisce sulle seconde palle e prova a controllare la gara. La Juve invece si difende e prova a colpire in contropiede. De Ligt anticipa Pessina in area, poi Bernardeschi calcia a lato dal limite e Djimsiti evita il pareggio su un'incursione di McKennie. Guizzi che insieme all'ingresso di Kean accendono la Juve e aumentano la pressione bianconera. Musso vola su un sinistro velenoso di Rabiot, poi Demiral anticipa Locatelli dopo una buona giocata di Dybala e un colpo di testa di Bonucci finisce alto. Forcing che costringe Gasperini a correre ai ripari facendo entrare Palomino al posto di Zappacosta e infoltendo la difesa. Dopo un contatto tra Cuadrado e Pasalis davanti a Szczesny l'Atalanta protesta, ma Ayroldi lascia correre. Episodio che innervosisce la gara e costringe il direttore di gara a utilizzare i cartellini per tenere sotto controllo il match. In spinta, la Juve aumenta i giri, ma attacca senza ordine e la difesa della Dea regge. Toloi anticipa Kean di testa, poi Palomino respinge un tentativo di De Ligt. Ma è nel recupero che le speranze della Juve si spengono definitivamente su una punizione di Dybala che si stampa sulla traversa. La Dea sbanca lo Stadium e spedisce Allegri a -7 dal quarto posto.
LE PAGELLE
Dybala 6: gioca in punta di piedi partendo da destra, poi si sposta al centro dell'attacco. Qualche buona intuizione soprattutto tra le linee, ma rimane troppo lontano dalla porta. Nel recupero centra la traversa su punizione
Chiesa 5,5: Allegri lo piazza a sinistra nel tridente, ma non brilla. Prova a spaccare la gara con i suoi strappi, ma Toloi è attento e gli concede pochissimo. Fuori nell'intervallo per un problema fisico
Rabiot 5: lento, disordinato e poco lucido nelle scelte. Dalla sua parte la Juve non ringhia e soffre il maggior dinamismo della Dea. Nella ripresa impegna Musso con un sinistro dal limite, ma è l'unico guizzo del match
Morata 5: corre, lotta e fa a sportellate, ma non basta per evitare i fischi al cambio. Troppo confusionario e il gol di Zapata è innescato da un suo errore
Zapata 7: potenza pura e gran senso della posizione. L'Atalanta si appoggia alla sua fisicità per sfondare e lui spacca la porta alla prima occasione buona. Sette partite, sette gol: una sentenza
Toloi 6,5: nel primo tempo si prende cura di Chiesa e non sbaglia niente. Nella ripresa marca stretto Morata e Kean
Zappacosta 6,5: insieme a Toloi presidia la corsia destra facendosi trovare spesso pronto ad appoggiare la manovra e ad andare al cross puntando Alex Sandro
IL TABELLINO
JUVENTUS-ATALANTA 0-1
Juventus (4-3-3): Szczesny 6; Cuadrado 6, Bonucci 6, De Ligt 6, Alex Sandro 5,5; McKennie 6 (19' st Kean 5,5), Locatelli 6, Rabiot 5; Chiesa 5,5 (1' st Bernardeschi 5,5), Morata 5 (40' st Kaio Jorge sv), Dybala 6.
A disp.: Perin, Pinsoglio, Chiellini, Arthur, Pellegrini, Rugani, Bentancur, Kulusevski, De Winter. All.: Allegri 5,5
Atalanta (3-4-2-1): Musso 6; Toloi 6,5, Demiral 6, Djimsiti 6,5; Zappacosta 6,5 (25' st Palomino 6), De Roon 6, Freuler 6, Maehle 6,5; Malinovskyi 6 (42' st Koopmeiners sv), Pessina 6 (15' st Pasalic 6); Zapata 7.
A disp.: Rossi, Sportiello, Muriel, Pezzella, Hateboer, Scalvini, Miranchuk, Ilicic, Piccoli. All.: Gasperini 6,5
Arbitro: Ayroldi
Marcatori: 28' Zapata (A)
Ammoniti: Cuadrado, Rabiot, Bernardeschi, Locatelli (J); Freuler, Malinovskyi, Zappacosta, Demiral, Djimsiti (A)
Espulsi: -
LE STATISTICHE
• L'Atalanta non vinceva in trasferta contro la Juventus in Serie A dall'ottobre 1989 (1-0 con gol di Claudio Caniggia).
• L’Atalanta è la squadra che ha vinto in percentuale più trasferte in questa stagione nei maggiori cinque campionati europei: 86% (6/7).
• La Juventus ha perso tre gare casalinghe in questo campionato, nella sua storia in Serie A solo nel 1956/57 e nel 1948/49 aveva registrato altrettante sconfitte dopo le prime sette partite interne in una singola stagione nel torneo.
• La Juventus ha perso tre match casalinghi in questo campionato in sette gare, tanti quanti in tutta la scorsa stagione di Serie A (in 19 partite).
• A partire dall'inizio del 2017 Duván Zapata è il giocatore che ha realizzato più gol contro la Juventus (8 in 11 sfide) in tutte le competizioni.
• A partire dallo scorso ottobre solo Robert Lewandowski (12) ha segnato più di Duván Zapata (9 reti in 11 match) nei maggiori cinque campionati europei in tutte le competizioni.
• Duván Zapata ha trovato il gol in tutte le sue ultime sette presenze in tutte le competizioni, la seconda striscia in gol più lunga per il colombiano con la maglia dell'Atalanta (dopo la striscia di 10 terminata nel gennaio 2019).
• Leonardo Bonucci eguaglia Giampiero Boniperti, entrambi 459 match, all'8° posto dei giocatori con più presenze nella storia della Juventus in tutte le competizioni.
• L'Atalanta (16) è la squadra che ha segnato più gol nel 1° tempo di questa Serie A.