CASO PLUSVALENZE

Juve, caso plusvalenze: il patteggiamento con forte multa l'esito più probabile

John Elkann, per il momento, non scarica il cugino Andrea Agnelli

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Una pesante multa dopo il patteggiamento. È questo, secondo La Stampa, l'esito più probabile dell'inchiesta della giustizia federale sui conti e sulle plusvalenze della Juventus, visti i precedenti di Inter e Milan nel 2008 e del Chievo nel 2018. Secondo il Corriere della Sera, John Elkann, azionista di riferimento della società, non avrebbe ancora intenzione di dare il benservito ad Andrea Agnelli: vuole vedere come evolverà l'inchiesta e poi prendere una decisione, conscio del fatto che la società Juventus viene comunque prima dei manager, anche se vincolati da un rapporto di parentela. Al momento "la carta famosa" dei presunti compensi arretrati di Ronaldo non è saltata fuori.

Il quotidiano torinese, a sostegno della sua ipotesi, fa riferimento ai due unici precedenti di sanzioni in materia: i tre punti di penalizzazione inflitti al Chievo nel 2018 e i novanta mila euro di multa nei confronti di Inter e Milan del 2008. A motivare una sanzione economica più forte, la diversa entità dei movimenti e delle plusvalenze, molto superiore per la Juve rispetto a Inter e Milan.

Mentre la giustizia sportiva aspetta gli sviluppi di quella penale, come racconta il Corriere, prosegue il lavoro di analisi dei documenti sequestrati da parte dei militari del nucleo di polizia economico finanziaria delle Fiamme gialle, anche se al momento «la carta famosa» dei presunti compensi arretrati di Ronaldo non è saltata fuori. Come nessuna rivelazione pare arrivare dall’audizione dei testimoni: ieri è toccato a Paolo Morganti, segretario organizzativo arrivato alla Juve nel febbraio 2019, per due ore davanti ai pm.

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Tra documenti e intercettazioni dell’inchiesta torinese, ci sono elementi che potrebbero tornare utilissimi alla Procura federale. Soprattutto le telefonate intercettate sui telefoni dei dirigenti juventini, alcune «molto brutte» dal punto di vista sportivo, secondo gli investigatori. Potrebbero non avere valenza penale, ma essere rilevanti per la giustizia sportiva, che segue altri principi. Di sicuro i tribunali sportivi sono più rapidi nello svolgimento delle indagini e nell’istruzione dei processi: negli ambienti della Federazione c’è chi è già pronto a una primavera di fuoco.

Il quotidiano milanese rivela anche un messaggio di un dirigente bianconero, spedito via whatsapp nel mezzo dell’ultima estate, che sa tanto di resa e fine di un'epoca: "Pensavamo di raggiungere il Real, ma è stato comunque un sogno bellissimo".

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