"La data precisa va definita, ma a febbraio Marcell Jacobs torna in pista". Sono queste le parole con cui Paolo Camossi, goriziano, ex lunghista e triplista di successo e olimpico a Sydney, vero mentore tecnico del campione di Desenzano, ha annunciato il rientro in gara dell'azzurro medaglia d'oro sui 100m e nella staffetta 4x100 a Tokyo: "Lo sappiamo, lui ne è perfettamente consapevole: lo aspettano tutti al varco, specialmente gli americani ai Mondiali di Eugene (in calendario nel luglio 2022, ndr)". Ma Marcell non è di certo uno che si tira indietro, lo si evince dalle sue stesse dichiarazioni: "Cosa c'è di meglio dei due ori di Tokyo? Bissare il successo anche a Parigi 2024".
Ai microfoni di Atletica TV lo sprinter azzurro racconta come è cambiata la sua vita dopo la spedizione trionfale in Giappone, parlando non solo di quello che è successo immediatamente dopo, ma anche del suo futuro prossimo. Jacobs, dopo l'exploit di quest'estate ha preferito fermarsi: "Fossi arrivato secondo avrei fatto tutte le gare. E invece, tornato a Roma, ho avuto un calo di energie improvviso, più mentale che fisico". Ma adesso la testa è rivolta agli obbiettivi stagionali, si parte con la stagione indoor che comincerà a inizio febbraio , per poi gareggiare ai Mondiali Indoor di Belgrado (che si disputeranno dal 18 al 20 marzo) attraverso un programma già definito. Ma tra i vari impegni è doveroso sottolineare gli Assoluti indoor di Ancona (25-27 febbraio), prima competizione in Italia dopo i trionfi olimpici.
Alla domanda sul campione che ammira di più Marcell non esita nemmeno un secondo: "Bolt è il mio idolo, ho iniziato a fare atletica per lui, mi ha dato le motivazioni. Non ha ancora risposto alla sfida che gli ho lanciato a rubabandiera, ma posso batterlo", aggiungendo divertito subito dopo "solo perché adesso ha messo su un po' di pancetta". Tornando sulle parole del suo allenatore sui mondiali di Eugene, Jacobs afferma: "Gli americani vorranno mangiarmi vivo, ma io vorrei fare lo stesso con loro, per questo in luglio voglio essere al 110% e sono sicuro che ci arriverò con tutta la determinazione del mondo. Non ho smesso di avere fame, corro per portare a casa tanti altri risultati. Adesso che ho raggiunto il sogno dell'oro olimpico, tutto quello che viene dopo è divertimento". Ma continuare a vincere fa divertire ancora di più.