Estasi per Max Verstappen, che a 24 anni e alla settima stagione in F1, conquista il primo titolo iridato in carriera. Una stagione esaltante per l'olandese, che però ha dovuto lottare tutto l'anno a denti stretti contro Lewis Hamilton per agguantare il titolo piloti. Ventidue gare, ventidue duelli indimenticabili per una stagione che passerà alla storia per il trionfo conquistato all'ultima dell'anno ad Abu Dhabi.
Ecco il racconto della stagione vissuta sull'emozionante duello Verstappen-Hamilton.
GP BAHRAIN: UN MONDIALE DIVERSO
Dopo i test invernali che hanno visto i motori Honda in grande spolvero, il mondiale prende il via a Sakhir. In Bahrain si capisce già che anno sarà, con una lotta Hamilton-Verstappen diversa, più feroce ed equilibrata. A partire dalla pole è Max, ma ad avere la meglio nei 56 giri è il sette volte iridato, con un giallo nel finale. In una rimonta pazzesca iniziata a metà gara, con decimi su decimi recuperati al britannico, Verstappen arriva al sorpasso a due giri dal termine, ma poco dopo restituisce la posizione al pilota Mercedes. Il sorpasso alla curva 4 sarebbe stato viziato dai track limits e dal box Red Bull è arrivata la comunicazione al pilota di restituire la posizione per evitare la penalità.
GP EMILIA ROMAGNA: HAMILTON SBAGLIA, MAX NE APPROFITTA
Quello di Imola è di certo uno dei GP “chiave” della stagione. Hamilton parte dalla pole, gestisce e amministra Verstappen alle spalle, ma a metà gara una sbavatura lo fa finire fuori alla Tosa, con una escursione sulla sabbia che in pochi secondi lo vede scivolare dal primo posto al nono. Per Verstappen è pista libera e corsa verso il successo, con Hamilton che recupera posizioni su posizioni anche grazie al restare dovuto all’incidente tra Bottas e Russell. Al termine della gara arriva il successo di Max e il secondo posto di Lewis, ma a rimanere davanti in classifica piloti è proprio il britannico che nel finale stacca il giro veloce e guadagna il punto addizionale che lo fa rimanere avanti.
GP PORTOGALLO: QUEL GIRO VELOCE DI MAX…
La sfida per il mondiale prosegue all’Algarve di Portiamo, dove non mancano sorprese e colpi di scena. Bottas parte dalla pole, la safety car gli permette di mantenere la posizione e successivamente scappare mentre dietro Hamilton e Verstappen se le danno di santa ragione con sorpassi e controsorpassi. Il finlandese “cede” la posizione solo a metà gara al compagno di box e la fuga di Hamilton ha inizio. Dopo averle tentate tutte Max rientra ai box per conquistare almeno il giro veloce, arrivato e poi cancellato. Ancora una volta a beffare l’olandese sono i track limits, col giro ceduto a Bottas che fa un favore al “Re Nero”. Il podio finale dice successo per Hamilton davanti a Vertappen e Bottas, il sette volte iridato mantiene il primato in generale e allunga a +8.
GP SPAGNA: MERCEDES, LA STRATEGIA È VINCENTE
Quando si parla di strategia perfetta non si può non pensare a quanto visto al Montmelò nel box Mercedes. Dopo una partenza difficile dalla pole (la numero 100 in carriera) e il sorpasso subito da Verstappen, Hamilton si trova costretto a ricostruire la gara. Il momento chiave è il secondo pit stop della W12 numero 44 che spiazza Red Bull, con una gomma nuova che porta il “Re Nero” a giri strabilianti e a una rimonta che lo vede concludere col successo davanti allo stesso Verstappen e al compagno di box Bottas. I punti di vantaggio del britannico sull’olandese diventano 14 e la fuga sembrerebbe avere inizio.
GP MONACO: MAX SORRIDE, LEWIS UN PO’ MENO
A Monte Carlo succede di tutto e già dal sabato di qualifiche non mancano i colpi di scena. A conquistare la pole è la Ferrari di Leclerc, con lo schianto in barriera nel finale di sessione e conseguente bandiera rossa che costringe Verstappen al secondo posto e Hamilton addirittura in quarta fila al settimo posto in griglia di partenza. La SF21 ne esce però gravemente danneggiata, tanto che domenica è costretta al ritiro ancora prima del via cedendo la pole a Verstappen. Dal via al traguardo è una vera e propria passeggiata di salute per l’olandese, che vince davanti Sainz e Norris, mentre per Hamilton tante difficoltà nei sorpassi e un 7° posto che lo porta a cedere il primato in generale a Max che comanda con quattro punti di vantaggio.
GP AZERBAIJAN: CLAMOROSO A BAKU
Se quanto successo nel Principato aveva lasciato tutti a bocca aperta, a Baku va in scena l’impensabile. Dopo la doppietta in pole per Leclerc e una gara condotta al meglio da Verstappen, a due giri dal termine si manifesta la tragedia sportiva dell’olandese: mentre è al comando la sua RB16B si schianta sulle barriere sul rettilineo ed è costretto al ritiro. Bandiera rossa e ripartenza per soli due giri che fa leccare i baffi ad Hamilton, che non ha però fatto i conti con l’agguerrito Perez. Al restart è spettacolo e paura, con Lewis che va lungo nel tentativo di sorpassare il messicano, col risultato che al traguardo arriva addirittura terzultimo davanti ai soli Latifi e Russell. A vincere è proprio Checo Perez davanti a Vettel e Ocon, con Verstappen che “sorride” e mantiene il vantaggio di quattro punti in generale.
GP FRANCIA: VERSTAPPEN AL FOTOFINISH
Le emozioni si spostano al Paul Ricard di Le Castellet dove le monoposto di F1 sfrecciano e regalano spettacolo come sempre. Dopo aver ottenuto la pole, la partenza di Verstappen non è delle migliori e ad approfittarne è proprio Hamilton che prova la fuga. Tanti i giri in testa per il britannico, fin quando la Red Bull dell’olandese non sprigiona tutta la sua potenza dando il via a una rimonta da applausi. La tattica di gara perfetta di Verstappen fa dimenticare l’errore in partenza e a due soli giri dal termine arriva il sorpasso su Hamilton che non può far altro che accontentarsi del secondo posto davanti all’altra Red Bull di Perez. I punti di vantaggio di Max su Lewis diventano 12: sorpasso e controfuga perfetta in tre gare.
GP STIRIA: DOMINIO VERSTAPPEN
Al Red Bull Ring di Spielberg, pista di casa per la scuderia con sede a Milton Keynes, non c’è storia nel duello tra Verstappen e Hamilton. Pole position e gara dominata dall’olandese che non teme il sette volte iridato e chiude col successo davanti al britannico e Bottas. Al termine del primo fine settimana in Austria i punti tra i due in classifica generale aumentano a 18.
GP AUSTRIA: MAX FA IL BIS
Dopo una settimana, sempre a Spielberg, il copione si ripete. Altra pole position per Verstappen e altro successo in solitaria per il pilota olandese che gestisce la gara dal primo all’ultimo giro senza mai essere impensierito dalle Mercedes. Amaro in bocca per Hamilton, che a causa di alcuni problemi alla sua W12 è costretto a far passare Bottas e Norris, con un quarto posto finale (con tanto di giro veloce) che porta Verstappen alla fuga con 32 punti di vantaggio.
GP SILVERSTONE: HAMILTON BUTTA FUORI MAX
Quello di Silverstone è il fine settimana della storia in Formula Uno, con la prima Sprint Race di sempre. Ad aggiudicarsi i tre punti aggiuntivi e la pole della gara britannica è il solito Verstappen che ha bruciato al via Hamilton (che aveva ottenuto il primo posto in prima fila nelle qualifiche standard) volando poi verso il successo nei 17 giri poco emozionanti.
La gara vera e propria, quella della domenica, è però un altro momento chiave della stagione. La lotta tra Verstappen e Hamilton si anima sin dal primo giro e quanto succede alla Copse ha dell’incredibile: Lewis attacca Max all’esterno colpendolo sulla posteriore destra e facendolo finire sulle barriere ad una velocità impressionante. L’impatto è da 51G, Verstappen ne esce frastornato e con la RB16B distrutta. Alla ripartenza sono 10 i secondi di penalità per Hamilton per l’incidente causato, ma nonostante ciò alla fine è successo per il britannico davanti a Leclerc e Bottas (quest’ultimo generoso nella lotta col compagno di box, col sorpasso regalato a Lewis per l’attacco definitivo alla Ferrari). Al termine del fine settimana più discusso del mondiale Hamilton accorcia in classifica e si porta a 8 punti di Verstappen.
GP UNGHERIA: SFORTUNA MAX, SORPASSO LEWIS
A Budapest si chiude la prima parte della stagione prima del lungo stop estivo e peggio di così non poteva andare per Verstappen. In una pista difficile a causa della pioggia, l’avvio di gara è stile bowling già in curva 1 con Stroll e Bottas che mancano il punto di frenata centrando Perez e Leclerc. Nell’incidente viene danneggiata anche la Red Bull di Verstappen che alla lunga avverte i problemi cercando di limitare i danni. Al termine del GP ungherese, vinto incredibilmente da Ocon davanti a Hamilton (che nella ripartenza è stato l’unico a schierarsi in griglia mentre gli altri hanno cambiato gomme presentandosi dalla pit lane) e Vettel (poi squalificato col podio ceduto a Sainz), Max chiude nono raccogliendo un solo punto che lo costringe a subire il sorpasso di Hamilton in generale: nel giro di due gare si passa dal +8 di Verstappen e al +8 di Lewis ai danni dell’olandese.
GP BELGIO: UNA GARA MAI IN PISTA
Doveva essere il primo dei due weekend casalinghi per Verstappen, eppure a Spa tutto si è fatto fuorché correre. Tanta pioggia e molti rischi per i piloti, con la gara partita alle spalle della Safety Car e congelata dopo appena due giri per la scarsa visibilità Dopo oltre tre ore di attesa e rinvii a causa della condizioni meteorologiche avverse la direzione di gara ha optato per il dimezzamento dei punti, con Verstappen che conquista il successo davanti a Hamilton e Bottas, con Lewis che mantiene 3 punti di distacco su Max.
GP OLANDA: BOTTAS, CHE AFFRONTO A HAMILTON
Davanti alla marea Orange di Zandvoort non poteva che vincere Max Verstappen, al termine di un fine settimana da sogno che ha concesso all’olandese di allungare nuovamente in classifica generale su Hamilton. Mentre super Max conquista il gradino più alto del podio, alle sue spalle si piazzano entrambe e Mercedes di Hamilton e Bottas, ma in gara contro lo strapotere della Red Bull. Quello che fa più rumore però è quanto successo proprio tra le W12, che si sono tolte punti a vicenda. L’affronto più grande lo fa Bottas, che stizzito dal comportamento del box che lo ha richiamato al pit stop in un momento positivo, ha risposto soffiando all’ultimo il giro veloce al “Re Nero”. Risultato? Il gap tra Verstappen e Hamilton è di tre punti, ma col giro veloce e Lewis sarebbero stati molto più vicini.
GP MONZA: MAX REPLICA SILVERSTONE, POLEMICHE CON LEWIS
Il secondo fine settimana con Sprint Race si corre a Monza, in un sali e scendi di emozioni e colpi di scena. Ad avere la meglio nella gara del sabato, che assegna la pole, è la Mercedes di Bottas, ma la prima fila è ceduta a Verstappen per le modifiche alla W12 che portano il finlandese a partire dal fondo della griglia. Dietro a Verstappen, a sorpresa, le due McLaren di Ricciardo e Norris con Hamilton solo al quarto posto in griglia.
La gara della domenica in un certo senso è il replay di quanto successo a Silverstone, con un finale “diverso”. Al 26° giro nel corso della sfida per la leadership della gara, Max e Hamilton si speronano alla prima variante, con esito quasi drammatico: la RB16B si alza e si appoggia sulla W12, solo l’halo salva Hamilton da conseguenze catastrofiche. Con i due contendenti al titolo costretti al ritiro a vincere la gara è Ricciardo davanti a Norris e Bottas, ma l’incidente tra Verstappen e Hamilton ha strascichi importanti. I punti in classifica fra i due diventano 5, ma nel GP di Russia tutto è pronto a ribaltarsi.
GP RUSSIA: PENALITÀ E RIMONTA, È SUPER VERSTAPPEN
Come detto Monza ha degli importanti strascichi su Sochi, dove Max Verstappen è penalizzato di tre posizioni dopo l’incidente avvenuto in Italia. Ciò non bastasse dal box Red Bull arriva la decisione di cambiare la power unit della monoposto, con l’olandese costretto a partire dal fondo. La partenza dietro tutti però lo gasa, tanto da portarlo ad una rimonta mostre conclusa con giro veloce e secondo posto. Il vincitore? Ovviamente Hamilton, abile a sfruttare le sbavature di Norris per centrare il successo numero 100 in carriera in F1. Col successo di Sochi è Hamilton a portarsi in testa alla classifica generale, con due punti di vantaggio su Verstappen.
GP TURCHIA: IL NUOVO SORPASSO
All’Istanbul Park, pista saponetta e sempre ricca di insidie, la corsa al titolo mondiale incontra un nuovo momento emozionante. Le monoposto a lottare per il successo finale sono sempre Mercedes e Red Bull, ma a perdersi per strada e uno dei due protagonisti. Il successo finale infatti va a Bottas davanti a Verstappen, mentre Lewis Hamilton chiude soltanto quinto al termine di una gara partita dall’11° posto a causa delle 10 posizioni di penalità inflittegli per il cambio del motore endotermico sulla sua W12. Protagonista di un GP in rimonta, con sorpassi mozzafiato e tanti rischi, il Re Nero è comunque costretto a lasciare la leadership della generale a Verstappen, che al termine della weekend turco si trova avanti di sei punti.
GP USA: AUSTIN HA UN NUOVO RE
Terra tradizionalmente favorevole a Lewis Hamilton, a fare la voce grossa al COTA di Austin è Max Verstappen che già dalla sessione di qualifiche del sabato mette le cose in chiaro col pilota Mercedes Pole position e partenza razzo per l’olandese che si disfa facilmente del britannico che in poco tempo entra nel pallone. A condizionare la gara del sette volte iridato ci pensa anche il box, con una strategia discutibile che lo ha rallentato tanto da rendere vano ogni tentativo di rimonta. Al termine della gara, vinta sera problemi da Verstappen con Hamilton secondo e Perez terzo, il distacco in classifica tra Max e Lewis è di 12 punti col finale di stagione che si prospetta rovente.
GP MESSICO: DISASTRO BOTTAS, VERSTAPPEN ALLUNGA
Da fidato scudiero a ostacolo? Parliamo di Valtteri Bottas, che da carta vincente per le strategie in casa Mercedes è diventato un vero e proprio peso nel box. L’esempio lampante è quanto successo all’Hermanos Rodriguez, dove il finlandese conquista sì la pole, ma nel momento del bisogno “abbandona” Hamilton. La partenza è shock: Bottas, Hamilton e Verstappen vanno insieme in curva 1, ma il finlandese anziché chiudere a sinistra verso Max… si stringe verso Hamilton. Da lì è una vera e propria fuga per l’olandese, che amministra al meglio e conquista il successo a Città del Messico seguito dallo stesso Hamilton e dal padrone di casa Perez. I punti di vantaggio di Max diventano 19.
GP BRASILE: CAOS MERCEDES-RED BULL E QUELL’ALA TOCCATA…
Il fine settimana di Interlagos è il riassunto del mondiale, fatto di lotte in pista e non solo. In Brasile la gara inizia ancor prima di mettere piede sl circuito, con la richiesta di revisione del sorpasso fatto da Verstappen a Hamilton a Città del Messico, con la FIA che lo ha successivamente reputato regolare senza dare alcuna penalità al pilota Red Bull. Ciò non bastasse è anche weekend di Sprint Race, iniziata sotto i peggiori auspici.
Nel venerdì di qualifica è infatti caos per l’irregolarità dell’ala mobile sulla W12 di Hamilton, una differenza di 0.2 millimetri rispetto al regolamento che porta Lewis a retrocedere all’ultimo posto in griglia in vista della “mini gara” brasiliana. Ma a far rumore è anche il presunto tocco della stessa ala da parte di Verstappen, che al termine delle qualifiche “prende le misure” sulla W12 infrangendo il regolamento toccando la monoposto del “Re Nero” in regime di parco chiuso. Dopo tante discussioni solo multa per Max che in Sprint conquista il secondo posto alle spalle di Bottas e davanti Sainz. Hamilton, al termine di una rimonta super, conquista il quinto posto, ma domenica in gara si presenta alla decima casella in griglia per l’ennesimo cambio motore endotermico (5 posizioni di penalità).
La quinta fila non scoraggia di certo un sette volte campione del mondo, che a Interlagos si diverte e fa divertire. Nonostante la partenza sprint di Verstappen, col sorpasso immediato al polena Bottas, la forza di Hamilton viene fuori tanto da permettergli una super rimonta fino alla zona podio. Arrivato al lottare con Verstappen, i sorpassi e i controsorpassi tra i due sono al cardiopalma. Il britannico ha la meglio solo a dieci giri dalla fine, con Verstappen che si accontenta del secondo posto davanti a Bottas. I punti tra Max e Lewis sono 14.
GP QATAR: PENALITÀ E RIMONTE
Avere un weekend tranquillo nel finale di stagione è davvero difficile e quanto successo a Losail, nell’esordio assoluto della F1 in Qatar non è da meno. Le emozioni e i gialli, in tutti i sensi, partono proprio dalla sessione di qualifica. Se la pole sembra essere affare di Hamilton, poco prima della bandiera a scacchi Gasly e la sua Alpha Tauri accusano dei problemi posteggiandosi sul rettilineo finale. Bandiera gialla e giro abortito per chi arriva alle spalle, ma a non decelerare sono Verstappen e Bottas. Il risultato è una doppia penalizzazione, con l’olandese costretto a partire 7° e il finlandese retrocesso al 5° posto in griglia.
Con la prima fila in tasca e avversari “minori” a braccarlo nell’immediato come Gasly e Alonso, Hamilton mette in scena una vera e propria fuga per la vittoria, mentre alle sue spalle succede di tutto. A stringere i denti a conquistare il podio in rimonta è Verstappen, mentre dopo oltre 7 anni di digiuno Alonso conquista il terzo posto. In una gara senza rivali Hamilton sorride e accorcia a otto punti su Verstappen.
GP ARABIA SAUDITA: BANDIERE ROSSE E POLEMICHE
La prima a Jeddah, per il GP dell'Arabia Saudita, è piena di colpi di scena. Nel fine settimana che concede a Verstappen il primo match point per conquistare il titolo succede di tutto, tra qualifiche e gara. Il primo momento chiave è l'errore dell'olandese in qualifica, con una pole già in tasca e un giro esagerato con la sua Red Bull: all'ultima curva è impatto col muro e pole regalata al "nemico" Lewis che firma la prima fila tutta Mercedes con Bottas. La gara di Max parte dunque dalla seconda fila, al terzo posto in griglia, ma dalla partenza alla bandiera a scacchi è davvero caos. Due bandiere rosse (incidenti di Schumacher e Mazepin), tre ripartenze e safety car, ma non solo. Tra Hamilton e Verstappen è una sfida senza esclusione di colpi e quando l'olandese supera il britannico tagliando sulla via di fuga il momento della riconsegna della posizione è sconvolgente: Max frena, Lewis non capisce e dopo pochi secondi lo tampona. Dopo qualche altro giro, con la penalità comminata a Verstappen, Hamilton passa e vola al successo con tanto di giro veloce che gli permette di agganciare il pilota Red Bull in testa alla classifica generale, dove i due "siedono" a pari punti.
GP ABU DHABI: TITOLO CON POLEMICA
L'ultimo appuntamento dell'anno non può esimersi dai colpi di scena e dalle polemiche che hanno accompagnato il finale di stagione. Dopo aver conquistato la pole position, la partenza del GP di Abu Dhabi è devastante per Verstappen, con Hamilton che lo brucia al semaforo verde. Dopo aver provato più volte l'aggancio, il sorpasso si completa in curva 1, ma il risultato finale fa discutere: la Red Bull gira stretto ed entra poi in contatto con la Mercedes, Hamilton esce fuori pista e rientrando resta avanti allungando vistosamente. La direzione di gara, dopo quanto successo a Jeddah, decide di non investigare rendendo rovente l'ultima gara dell'anno. Con Hamilton davanti, Verstappen opta per tre soste, col compagno di box fido scudiero ad aiutarlo nel ricucire il gap. Dopo 58 giri col cuore in gola è colpo di scena con Latifi fuori a pochi giri dal termine. Safety car e ultimo giro al cardiopalma, col trionfo di Verstappen all'ultimo giro e il primo titolo mondiale per l'olandese.