In occasione della festa di Sant'Ambrogio, Ivan Gazidis ha rilasciato una lunga intervista al sito ufficiale del Milan. "Siamo primi, al momento e siamo in crescita - ha spiegato il Ceo rossonero -. Siamo all’inizio del percorso, non alla fine". "C’è grande unità al vertice del club, dal presidente Scaroni a Maldini, Massara e io, sempre con Pioli - ha aggiunto -. I giocatori vedono questa unità e capiscono la visione. Tutto è possibile quando ci sono unità e lavoro".
Poi qualche considerazione sull'importanza di Stefano Pioli e sul percorso per tornare protagonisti in Serie A e in Europa. "Ha la qualità sul campo per giocare il tipo di calcio che volevo ha spiegato Gazidis -. Ogni giocatore ha un ruolo molto importante per raggiungere i nostri obiettivi". "Ho visto immediatamente la possibilità di riportare il Milan in alto - ha proseguito -. Questo è il mio sogno: alla fine della mia vita vorrei dire che ho avuto una piccola parte in questa grande visione". "Io amo Milano e c’è una visione per la città similare a quella per il club: una città moderna, inclusiva, che guarda avanti con coraggio", ha continuato.
Avanti con coraggio anche sul fronte stadio. "Milano ha una storia incredibile, ma è un città che guarda avanti - ha spiegato il Ceo del Milan -. Capisco i dubbi, perché San Siro è un luogo speciale, ma è necessario avere coraggio". "Ogni Lega nel mondo che ha avuto successo lo ha fatto costruendo nuovi stadi, con un’esperienza incredibile e inclusiva per i tifosi - ha aggiunto -. Creare nuovi stadi è un passo fondamentale se vogliamo essere ancora al vertice del calcio nel mondo". "Quando sono arrivato a Milano c’erano dei dubbi che capisco, ma col tempo credo che i tifosi possano vedere la visione che abbiamo per questo club - ha proseguito -. È possibile, con i valori del club, fare questo percorso. Serve coraggio, ma il Milan lo ha sempre avuto".
"Milano mi è mancata molto. È una città con un cuore forte. Ho sentito questa appartenenza durante il periodo del lockdown, ho sentito la forza della città, la generosità della gente - ha proseguito il Ceo rossonero -. In quel periodo ho percepito tutte queste qualità e mi sono sentito parte di questa città". "Tornare a San Siro è stato un momento veramente unico, speciale - ha concluso -. Non solamente della mia carriera professionale, ma anche della mia vita. Non lo dimenticherò mai".