L'EDITORIALE DI BRUNO LONGHI

L'Atalanta si è buttata via, il Milan paga la sua inconsistenza europea

L'Europa non perdona i bergamaschi e i rossoneri

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Il calcio ha il grande pregio/difetto che spesso sfugge alle previsioni più prevedibili. E ce lo ricorda anche la storia dell’ultima giornata di Champions da cui le nostre, in maniera molto democratica, hanno concluso i rispettivi gironi con piazzamenti tutti differenti. La Juventus al primo posto, l’Inter al secondo, l’Atalanta terza, il Milan, unica italiana ad essere fuori dalle coppe, quarto e buon ultimo.

L'ATALANTA SI BUTTA VIA
La sorpresa più sorprendente, perché in netto contrasto con ciò che era lecito aspettarsi, è arrivata dai nerazzurrri di Gasperini. Colpevoli di aver sprecato settanta minuti di una partita strana in cui hanno ingigantito i pregi di un avversario tredicesimo nella Liga ma anche campione uscente dell’Europa League, e i cui limiti sono però emersi nel finale, quando - dopo il 3-1 di Malinovskyi – la Dea ha espresso finalmente quelle doti di aggressività e intensità che le sono valsi la definizione di squadra più europea tra le italiane. Troppo tardi. Ma tre gol subiti a Berna e altrettanti con il Villarreal sono francamente troppi. Gli errori si pagano. E l’Atalanta, che nelle due stagioni precedenti era sempre riuscita a conquistare gli ottavi all’ultima giornata e in trasferta, questa volta ha pagato a caro prezzo e davanti al proprio pubblico l’eliminazione dalla Champions. Come pensava non potesse accadere.

PER L'INTER UN'ASSENZA CHE PESA
La Dea ha schiuso le porte degli ottavi al Sottomarino Giallo di Unai Emery che completa così la lista delle possibili avversarie della Juventus, aggiungendo il proprio nome a quelli di Psg, Atletico Madrid, Sporting, Benfica e Salisburgo. I bianconeri, agevolati nella conquista del primo posto dal harakiri del Chelsea a San Pietroburgo, hanno buone possibilità di pescare al sorteggio di lunedì un avversario “giocabile”. Più difficile che accada all’Inter costretta a sperare nel Lille per evitare una tra Liverpool , Bayern, City, United e Ajax. Autentiche superpotenze del calcio continentale. Va da sé che trovare i Reds o i campioni di Germania significherebbe la quasi certa eliminazione. Più abbordabili le altre, a patto che la squadra di Inzaghi sappia migliorare nelle due fasi la recente prestazione di Madrid. Anche se peserà comunque l’assenza di Barella.

MILAN, IL PARADISO PUO' ATTENDERE
Del Milan, unica delle nostre a salutare con largo anticipo l’Europa, si è già detto tutto e il contrario di tutto. Era finito nel classico girone di ferro, e ha avuto episodi contrari. E’ vero. Ma l’inconsistenza evidenziata contro le seconde linee del Liverpool, è la prova provata che il Paradiso (della Champions) può attendere. Tutti confortanti, invece, i risultati delle nostre nelle altre due competizioni. Il Napoli, nel big match contro il Leicester, ha saputo vincere e andare oltre alle tante assenze. Ma sarà costretto a passare dalla forche caudine dei sedicesimi contro una retrocessa dalla Champions. E così la Lazio, fermata all’Olimpico dal Galatasaray. Complimenti alla Roma che andando a vincere a Sofia in concomitanza del pareggio del Bodoe Glimt in Ucraina, ha chiuso al primo posto il suo girone di Confederence League. Una salutare boccata d’ossigeno per Mourinho dopo le tossine accumulate a Bologna e nella dolorosa sconfitta contro l’Inter.

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