Avete mai avuto la sensazione di essere stati imbrogliati? Di aver creduto per anni di poter davvero fare la rivoluzione, di cambiare le cose, la società e le persone con la vostra arte, la vostra pelle e il vostro spirito? Magari no, perché di John Lydon ce ne è uno. Si faceva chiamare ancora “Johnny Rotten” (Johnny il Marcio, per via dei denti poco curati), Lydon, quando pose la domanda di cui sopra al pubblico di San Francisco il 14 gennaio del 1978, durante quello che sarebbe stato l’ultimo concerto dei leggendari Sex Pistols, fondati neanche 3 anni prima.
Di quel gruppo, Lydon/Rotten era frontman e principale autore dei dissacranti testi che consegnarono alla storia la band londinese, divenuta de facto sinonimo stesso della musica punk. Il genere nacque negli Stati Uniti, più precisamente a New York, grazie alla venuta del primo omonimo disco dei “Ramones”, ma esplose dapprima in Inghilterra e poi a livello globale grazie agli stessi Sex Pistols, creatura musicale nata dalla mente di Malcolm McLaren.