La parabola discendente di Paulo Dybala sembra non avere fine dopo che nella partita contro il Venezia è arrivato l'ennesimo infortunio della stagione. Un periodo nero che sembra non finire mai, eppure quest'anno i presupposti per fare bene c'erano tutti. Dopo l'addio di Ronaldo, società e allenatore hanno deciso di puntare tutto su di lui, ma la squadra non gira e i risultati non stanno arrivando. E tra poco si dovrà arrivare al dunque sul rinnovo.
Contratto che quest'anno pesa tremendamente, visto l'infelice momento che la Vecchia Signora sta vivendo, quindi porsi dei dubbi sul giocatore è più che legittimo. Va però fatta una fondamentale premessa: l'argentino è sicuramente un giocatore divisivo, sono in molti coloro che non lo stimano, ma non si può negare che Dybala sia un giocatore con delle caratteristiche tecniche uniche.
La Joya è una delle poche stelle del nostro campionato che in ogni partita regala gesti che si vedono sempre più raramente, alcuni sono quasi impercettibili per la loro rapidità d'esecuzione, che, per quanto riguarda il nostro campionato, non ha eguali. Ovviamente per diventare campioni serve di più del semplice talento, come ha scritto Gianni Brera: "Puoi essere il Gesù Cristo del calcio sulla terra, ma se trovi un brocco disposto a correre più di te allora non puoi giocare".
L'argentino non può e non si deve accontentare del suo talento, se vuole prendere in mano la Juve deve raggiungere quella maturità calcistica, che tra eventi mondani e social non ha ancora dimostrato di avere. L'unica certezza è che la Serie A con l'addio di Dybala perderebbe un po' di magia.