Ieri a San Siro Luciano Spalletti ha girato la sua personalissima versione de "L'arte di arrangiarsi": una settantina di anni dopo la commedia del 1954 con Alberto Sordi, l'allenatore toscano - privo di Koulibaly, Osimhen, Fabian Ruiz e Insigne - ha messo in campo un Napoli sensato che ha avuto la meglio nel derby dell'emergenza. Polemiche arbitrali a parte, la strada scelta da Spalletti ha premiato una squadra che ha avuto la bravura di sbloccare subito il match per poi difendere il vantaggio con disciplina e organizzazione, puntando più sulla forza che sulla qualità.
Chiaramente la rete di Elmas ha facilitato il piano tattico visto che gli azzurri si sono subito adeguati al copione, anche approfittando del Milan meno travolgente dell'ultimo periodo. Ritmi più bassi, diga sulla trequarti rossonera che spesso e volentieri ha sbattuto sulla cerniera Demme-Anguissa oltre alla buona prova di Juan Jesus su Ibrahimovic. Nel finale Spalletti, inserendo Mertens, ha tentato di chiudere il match in ripartenza ma un po' il fiato corto della squadra un po' un Milan sbilanciato per trovare il pari ma non sino a gettarsi a capofitto nell'area avversaria non hanno concesso le giuste occasioni al belga.
Resta comunque tutto il buono di tre punti preziosissimi dopo averne messo insieme uno in tre partite e soprattutto in un big match: agganciati proprio i rossoneri, otto punti sul quinto posto e un'Inter che, seppur campione d'inverno, non è scappata via. Ora la squadra è attesa dall'impegno casalingo con lo Spezia per chiudere bene il 2021, difficile il recupero di qualche big ma la caratura dell'impegno - i liguri vengono da due punti nelle ultime cinque - dovrebbe far restare sereno uno Spalletti che comunque non si è mai lamentato dell'emergenza infortuni.