Milano-Cortina, Malagò: "Vogliamo la cerimonia d'apertura a San Siro"
Il presidente del Coni a Tiki Taka: "Nazionale? Io sto con Mancini ieri, oggi e domani"
Giovanni Malagò è intervenuto a "Tiki Taka – La Repubblica del pallone" parlando dei Giochi di Milano-Cortina, del 2021 trionfale per lo sport italiano, della Roma e della Nazionale di Roberto Mancini. "Vogliamo che la cerimonia d'apertura delle Olimpiadi invernali di Cortina-Milano si svolga a San Siro - ha spiegato parlando delle Olimpiadi invernali -. Mi fido del sindaco Sala".
"Abbiamo vinto grazie a un dossier in cui c’era scritto che la cerimonia inaugurale era al Meazza, uno stadio da 80mila posti e quella di chiusura a Verona - ha aggiunto il numero uno del Coni -. Le parole vanno rispettate". "Noi vogliamo e dobbiamo farlo a San Siro, qualunque San Siro sia: ristrutturato o parziale, questo verrà poi deciso dal sindaco Sala di cui mi fido ciecamente - ha proseguito -. Dovrà tenere conto delle esigenze di Milan e Inter, l’unica cosa che chiediamo, perché saremo in mondovisione, è che non ci sia un cantiere".
Poi qualche considerazione sui trionfi dello sport azzurro nel 2021. "Noi senza gli atleti e senza i tecnici non siamo niente. Abbiamo solo un briciolo di merito nel coordinare tutta questa attività - ha spiegato Malagò -. I veri protagonisti sono stati loro, abbiamo frantumato qualsiasi record, mai il nostro Paese ha vinto così tanto a livello continentale e mondiale". "Mai l’Italia è andata così bene, siamo il secondo paese al mondo se guardiamo la classifica dei podi continentali, mondiali e olimpici", ha proseguito.
"Mi auguro di essere smentito ma penso che questa cosa non durerà a lungo perché tutto il sistema sportivo si fonda sul presupposto delle associazioni sportive dilettantistiche, negli altri paesi invece costruiscono questo percorso nelle scuole e nelle Università - ha continuato il numero uno del Coni parlando del divario tra la rapidità dei successi sportivi italiani e la lentezza del Paese -. Credo sia stato un grandissimo errore andarsi a occupare di quello che sapevamo già fare bene, anziché mettere la testa, il cuore e i finanziamenti dove eravamo profondamente deficitari".
Poi sguardo rivolto al calcio e alla Serie A, a partire dall'arrivo dello Special One sulla panchina della Roma. "Mourinho ha dato un'eccitazione alla piazza che ne aveva bisogno e questo lo testimonia il fatto che vanno allo stadio 50mila persone, anche per partite non di cartello - ha spiegato Malagò -. Avrei preferito Sarri? La Roma ha preso Mourinho e non vedo perché avrebbe dovuto prendere Sarri".
Chiusura sulla Nazionale di Mancini e il rischio di non andare ancora ai Mondiali. "Questo è un Paese in cui si passa dalle stelle alle stalle, potrebbe succedere anche a me se dovesse andare male Pechino - ha concluso Malagò -. Io sto con Mancini ieri, oggi e domani".