Dopo la goleada subita con l'Atalanta, è rabbiosa la reazione di Pierpaolo Marino. "La partita è stata un martirio. Hanno giocato dei martiri - ha spiegato il ds dell'Udinese -. Siamo stati costretti a radunarci domenica mattina, come al torneo del bar. E sono arrivati giocatori che non si allenavano da dieci giorni o che sono guariti stamattina". "C'è poco da dire tecnicamente, questa gara non ha senso. Dobbiamo capire perché c'è stato questo accanimento per andare al Tar e fare ricorso per costringerci a giocare - ha proseguito puntando il dito contro la Lega -. Si dice che si vuole salvare lo spettacolo, ma che spettacolo c'è stato oggi? Oggi non era in campo l'Udinese ed è una cosa che fa rabbia ed è inspiegabile".
"Abbiamo mandato in campo giocatori che secondo l'Asl erano in quarantena e ora vedremo se ci saranno conseguenze - ha continuato il dirigente dell'Udinese -. Alcuni non si allenavano da settimane, in panchina avevamo tanti primavera anche loro fermi da tanto". "A Firenze abbiamo fatto bene a non giocare, perché poi si sono positivizzati altri due giocatori e potevamo rischiare di far ammalare altri calciatori anche della Viola", ha proseguito".
"La peculiarità del disastro che hanno fatto con l'Udinese è sotto gli occhi di tutti - ha continuato il ds bianconero -. Oggi che si è voluto fare? Avete visto una partita in cui c'era l'Udinese? No, è stata una partita di martiri. Il nostro allenatore è stato bravo a non schierare i Primavera".
"Ce l'ho con chi ha fatto giocare la partita - ha aggiunto Marino -. Non siamo andati noi a ricorrere al Tar. La Lega ci ha detto che i nostri giocatori in quarantena dovevano giocare, perché probabilmente in caso contrario non avremo raggiunto il numero dei giocatori. Poi c'è stato detto che Pereyra, giocatore che si è operato poco fa, era arruolabile. Avremo dovuto farlo giocare con la spalla operata?".
"Non frequento la Lega da tanti anni, so che una cosa del genere non mi è mai capitata in tutti gli anni di esperienza - ha concluso Marino -. Il risultato che rimarrà negli annali dell'Udinese sarà ricordato come un'onta e questo non ci sta per quanto fatto. In realtà ripeto, la società e la squadra oggi sono stati sportivamente martiri".