Vola Milano, risorge la Juve, vince soffrendo il Napoli e sprofonda Roma. Queste le indicazioni della seconda di ritorno, in attesa che tra questo pomeriggio e martedì sera si completi il programma con Torino-Fiorentina e Cagliari-Bologna.
COOP – Gol con un mancino forte e preciso dai 20 metri nel primo tempo, assist per la testata di Skriniar nella ripresa. E’ stata la grande serata di Alessandro Bastoni, il 16esimo marcatore in campionato della Nuova Inter di Simone Inzaghi, 18esimo contando le reti in Champions di De Vrij e Brozovic. Una vera cooperativa del gol, quella nerazzurra, che vede all’asciutto – tra i giocatori di campo - soltanto Kolarov, Ranocchia, Sensi e il giovane Satriano, quattro che il campo lo vedono comunque piuttosto di rado. Inzaghi vendica così la sconfitta dell’andata e, si sa, la vendetta è un piatto che si gusta freddo: da quel 3-1 Lazio del 16 ottobre sono passati quasi tre mesi. L’Inter ricomincia insomma l’anno nuovo come aveva finito quello vecchio: vincendo di misura (1-0 al Toro il 22 dicembre, 2-1 ieri contro la Lazio). L’unico a non essere del tutto felice è forse Samir Handanovic che vede frantumarsi la sua imbattibilità dopo 586 minuti.
GIOIELLI – Sette gol (di cui ben cinque nel giro di soli 32 minuti), emozioni a non finire e due prodezze balistiche da spellarsi le mani: il sinistro nell’angolino di Dybala e il destro su punizione all’incrocio di Lorenzo Pellegrini. La sfida dell’Olimpico tiene la Juve in zona Champions e le regala una bella iniezione di autostima in vista della Supercoppa di mercoledì sera a San Siro. Allegri torna da Roma con una certezza: solo con il miglior Dybala – l’unico fuoriclasse assoluto a disposizione – può raddrizzare una stagione nata male e che deve finire (almeno) conquistando il quarto posto in campionato e magari arrivando in semifinale di Champions League.
CROLLO – Dopo 21 giornate la Roma di Josè Mourinho ha soltanto 32 punti (gli stessi della Lazio: in questo senso Mou e Mau Sarri vanno, piano, a braccetto) e vede con il binocolo quel quarto posto che vale l’accesso alla prossima edizione della Champions (e che si presume fosse l’obiettivo societario di inizio stagione). Paulo Fonseca, alla stessa altezza del campionato, lo scorso anno di punti ne aveva conquistati 43 (che sarebbero stati 44 senza il “pasticcio” di Verona costato la sconfitta a tavolino nella prima giornata) e nel torneo 2019-20, il primo sulla panchina giallorossa, la sua Roma di punti dopo 21 giornate ne aveva 39. Insomma, per lo Special One un parziale di -11 e -7 rispetto al suo meno prestigioso (e decisamente meno pagato) connazionale.
VETERANO – Stefano Pioli festeggia con una comoda vittoria la 400esima panchina in Serie A. Per un bilancio totale che parla di 164 successi, 108 pareggi e 128 sconfitte nelle sue varie e assortite esperienze alla guida di Parma, Chievo, Bologna, Lazio, Inter, Fiorentina e Milan (al Palermo gli furono fatali nell’estate 2011 i due pareggi contro gli svizzeri del Thun, con conseguente eliminazione nei preliminari di Europa League e licenziamento prima dell’inizio del campionato). Il debutto di Pioli risale a 15 anni e 4 mesi fa: nella prima partita disputata nel rinnovato (e dimezzato) Comunale-Olimpico di Torino alla guida del Parma contro i granata finì 1-1, con vantaggio emiliano a firma Budan e pareggio di testa al 90esimo di Stellone. Di quella sfida, datata 10 settembre 2006, solo due i calciatori ancora in attività. Nessuno nel Torino allora allenato da Alberto Zaccheroni; due nel Parma di Pioli, tra i titolari Daniele Dessena (oggi all’Entella in C) e in panchina Luca Cigarini (anche lui oggi in C, alla Reggiana).
ANONIMO – Nel 3-0 di Venezia passeranno agli annali il gol di Ibra e la doppietta di Theo Hernandez. Non rimarrà invece traccia della partita da applausi e dei due assist di Rafa Leao, che peraltro il suo 2022 lo aveva cominciato bene segnando, 18 minuti dopo il suo ingresso in campo, la bella rete del 3-1 alla Roma la sera della Befana. Ecco, per essere un attaccante completo manca giusto qualche gol in più al 22enne portoghese cresciuto (come Luis Figo e Cristiano Ronaldo) nello Sporting Lisbona. Il suo carnet calcistico parla di soli 17 centri in 78 presenze in Serie A. Un po’ pochino, anche se in questo torneo è già a quota 5 e pronto dunque a superare il muro dei 6 gol stabilito nei campionati 2020-21 e 2019-20.
STRISCIA – Non ha questo problema… Zlatan Ibrahimovic. Per lui il 2022 è il 24esimo anno contrassegnato dai suoi gol, il primo nel 1989 con il Malmoe. A segno dunque per 24 anni di fila, in 4 decadi differenti, in due secoli e in due millenni. In una parola: Ibra.
MATURITA’ – Nota di merito per lo sparuto pubblico del Maradona che ha dimostrato grande maturità con applausi e cori pro Insigne quando - al minuto 29 – il capitano azzurro (di rosso vestito) ha dovuto abbandonare il campo per guai muscolari. Ha provato, la futura stella del Toronto, a stringere i denti rimanendo in campo 4 minuti dopo l’infortunio. Poi è stato costretto a uscire. Arrabbiato, certo, ma anche orgoglioso per il comportamento dei suoi tifosi.
PERLA – P come perla, P come Petagna. Siamo sinceri, il centravanti triestino non ci ha mai riempito gli occhi. Ma la sforbiciata mancina che ha sbloccato Napoli-Sampdoria è davvero una piccola opera d’arte. Curiosità: in maglia azzurra l’ex Milan ha segnato 6 reti in campionato, le ultime 4 tutte contro squadre liguri. Ieri contro la Samp, alla seconda giornata a Marassi contro il Genoa e poi nel torneo scorso in casa contro lo Spezia e sempre in casa ancora contro i blucerchiati.
TRIDENTE – Due piccoli primati nel debordante successo del Sassuolo a Empoli. I neroverdi in questo campionato non avevano mai segnato così tanti gol tutti prima del 5-1 al Castellani. E, soprattutto, per la prima volta sono andati a segno insieme i “tre tenori” dell’attacco di Dionisi. Con il rigore apri-partita Berardi sale a quota 10 (nel mirino il record personale di 17 dello scorso campionato), la doppietta fa salire a 8 Scamacca (eguagliato il primato personale stabilito lo scorso anno con il Genoa) così come i due gol a Empoli portano Raspadori a quota 6, lo stesso bottino dello scorso torneo. Scamacca e Berardi erano andati in gol in coppia contro Cagliari e Milan, Berardi e Raspadori contro la Lazio. Ma il triplo… timbro contemporaneo dei tre attaccanti fino a ieri non si era mai visto. Buone notizie per Dionisi e soprattutto… per Mancini.
BOTTO – L’Atalanta apre il suo 2022 con il botto, con il tennistico 6-2 inflitto in Friuli all’Udinese. Ormai una consuetudine per la Dea di Gasperini cominciare l’anno con una goleada. Era successo anche nel 2021 (Atalanta-Sassuolo 5-1), nel 2020 (Atalanta-Parma 5-0) e nel 2019 (Frosinone-Atalanta 0-5).