FORMULA E

Squadra che vince non si cambia: i big del Mondiale elettrico restano fedeli... alla causa

La seconda edizione del Mondiale di Formula E targato FIA scatta a fine mese con molte conferme ed altrettante novità.

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Un Mondiale 2022 di Formula E all'insegna della continuità, ma solo per quanto riguarda squadre e piloti che hanno recitato un ruolo di primo piano nel 2021, ad iniziare dai campioni in carica Nyck De Vries e Mercedes. Per il resto (dello schieramento) new entries e cambi di casacca non mancano, alla ricerca di rivincite personali e nuove frontiere da esplorare. Le prime verifiche sono dietro l'angolo, l'E-Prix inaugurale di Diriyah va in scena con una "bck-to-back" sotto i riflettori in Arabia Saudita.

Tra i campionati di primo livello - mondiali - solo quello Rally (con il Montecarlo in programma questo weekend) precede la Formula E nello scatto al semaforo del 2002. La prima e doppia tappa del Mondiale elettrico segue però a breve distanza temporale. Gara-uno a Diriyah venerdì 28 e gara-due sabato 29 alle diciotto italiane. Undici le squadre al via (causa ritiro di Audi) ma uno schieramento che - in attesa della Maserati - include alcune grandi Case automobilistiche. A partire da Mercedes e Porsche (tanto per restare in ambito teutonico) che hanno riconfermato le rispettive formazioni di piloti. Vincitrice del titolo Costruttori (come ha fatto in Formula Uno), la Casa di Stoccarda ha centrato con Nyck De Vries anche la missione titolo piloti, fallita invece nei GP iridato e lo ha fatto appunto con un pilota... orange!

Tramontate per il momento le sirene della Formula Uno (il suo nome era stato legato alla sostituzione di George Russell alla Williams) e dopo aver provato nei test di fine Mondiale di Abu Dhabi l'altra monoposto spinta dalla PU Mercedes (l'Aston Martin), De Vries si è rifocalizzato sul Mondiale elettrico ed al suo fianco avrà ancora Stoffel Vandoorne. Porsche invece si riaffida ad André Lotterer e Pascal Wehrlein: in questo caso c'è però da migliorare il deludente ottavo posto (su dodici) tra i Costruttori. Anche perché - escludendo Audi che ha abbandonato la serie (obiettivo Formula Uno con McLaren) le altre tre squadre a ranghi immutati sono quelle che hanno chiuso la classifica 2021 alle spalle dei campioni della Mercedes: vale a dire Jaguar (seconda), DS Techeetah (terza) ed Envision Virgin Racing (quinta alle spalle di Audi). La Casa britannica affida le proprie Gen2 a Sam Bird e Mitch Evans, quella cinese alla coppia "esplosiva" formata da Jean-Eric Vergne e Antonio Da Costa, mentre Robin Frijns e Nick Cassidy sono ancora la linea giovane di Virgin.

Operazione "refresh" per le altre sei squadre al via, secondo modalità diverse. Dragon Penske Autosport punta sulla sete di rivincita di Antonio Giovinazzi e schiera l'ex pilota dell'Alfa Romeo Sauber a fianco di Sergio Sette Camara. C'è molta... Italia anche in casa Rockit Venturi Racing, visto che il team monegasco schiera il confermato italo-elvetico Edoardo Mortara (a lungo in lizza per il titolo nel 2021) ed il brasiliano di chiare origini tricolori Lucas Di Grassi, costretto dall'uscita di scena Audi a cercarsi un nuovo sbocco per la propria carriera. Unica tra le grandi Case a cambiare formazione, al fianco del veterano Sebastien Buemi Nissan propone il tedesco Max Guenther (ex Andretti) in sostituzione di Oliver Rowland, a sua volta passato a Mahindra al posto di Alexander Lynn e quindi nuovo compagno di squadra di Alexander Sims.

La griglia si completa con due debutti: quello di  Dan Ticktum (in arrivo dalla Formula 2) a completare con Oliver Turvey la formazione cento per cento british del team cinese NIO (dal quale è uscito l'altro britannicoTom Blomqvist) e quello di Oliver Askew che - dopo un paio di deludenti stagioni nella Indycar con Arrow McLaren, Carpenter Racing e Rahal Letterman - non recide tuttavia del tutto il... cordone ombelicale americano ed approda nel team Andretti Avalanche (non più BMW) per dare vita con Jake Dennis ad un'altra formazione che sposa a braccia aperte la linea verde.