Da undici anni Chief Executive Officer del GP d'Australia, in un'intervista al Sydney Morning Herald Andrew Westacott ha fatto il punto sull'organizzazione della "sua" gara che - nel secondo fine settimana di aprile - torna in calendario dopo le due interi anni. Lo ha fatto, il top manager australiano, alla luce del recente caso-Djokovic, ma anche nella prospettiva delle crescenti complicazioni legate all'organizzazione di grandi eventi sportivi internazionali, sotto la spada di Damocle del giudizio di media e pubblica opinione.
AW: "È stata una storia di portata globale ((quella di Djokovic e degli Australian Open, ndr) , della quale si sono occupati e media di tutto il mondo e che ha catturato l'interesse degli sportivi dell'intero pianeta, portando quindi molta attenzione sulla questione e su Melbourne. Il suo esito non è stato necessariamente favorevole all'organizzazione di eventi sportivi di rilevanza internazionale. Siamo parlando di eventi a doppio taglio, che di tratti di Formula Uno oppure di tornei tennistici del Grande Slam oppure ancora di majors di golf, Olimpiadi e Giochi del Commonwealth. Se fai tutto per bene, ti danno gran pacche sulle spalle, se fai fiasco ti mettono alla gogna. È quello che è appena successo e tocca alla stampa ed all'opinione pubblica giudicare se abbiamo perso smalto".
Le immagini di Westcott in giubbetto rosso a fianco di Chase Carey e di Michael Masi (sì, proprio lui!) nell'improvvisata conferenza stampa in cui viene annunciata la cancellazione del GP d'Australia di due anni fa, sono ancora ben presenti nella memoria di tutti ma soprattutto sono in qualche modo ancora attuali. Rinviata di nove mesi esatti (dal 21 marzo a 21 novembre) e poi di nuovo cancellata l'anno scorso e sostituita dal GP del Qatar, la gara di Albert Park è di nuovo in calendario da venerdì 8 a domenca 10 aprile, terza tappa del Mondiale che scatta il 20 marzo in Bahrein e - prima di Melbourne, appunto - fa tappa in Arabia Saudita, quindi terzo apuntamento "overseas" che poi approderà in Europa, ad Imola.
AW: "Se pensiamo alla cancellazione del Gp che era in programma il 13 marzo 2020 ed alla prossima edizione in programma nel mese di aprile, nell'arco di tempo che li separa sono andati in scena quarantuno gran premi e ciascuno di essi in diverse fasi della pandemia, sotto diverse giurisdizioni e secondo diverse condizioni d'ingresso nei singoli Paesi ospitanti. In ognuno dei quali Formula 1 ha dimostrato di saper operare garantendo la continuità del campionato. La conformità del personale viaggiante ai requisiti richiesti è obbligatoria al momento dell'ingresso nei singoli Paesi e quindi lo sarà anche per l'Australia e per Melbourne. A chi sarà trovato positivo al Covid non verrà attivato il pass e non potrà entrare quindi nel paddock o nella bolla prevista in tutti i circuiti che ospitano i GP della Formula Uno e della MotoGP".