La Cina mette in guardia gli atleti stranieri delle Olimpiadi invernali di Pechino 2022 che potrebbero incorrere in punizioni per i discorsi o le prese di posizione in violazione dello spirito olimpico e della legge cinese, alimentando i timori per le restrizioni alla libertà d'espressione. "Qualsiasi posizione in linea con lo spirito olimpico sono sicuro sarà protetta e qualsiasi comportamento o discorso contrario, in particolare contro le leggi e i regolamenti cinesi, sarà soggetto a determinate punizioni", ha detto in un briefing Yang Shu, vicedirettore generale del Dipartimento per le relazioni internazionali di Pechino 2022.
La risposta di Yang è maturata in un briefing virtuale, sulle preoccupazioni degli atleti maturate dopo l'avvertimento di Human Rights Watch, con cui il gruppo di attivisti ha messo in guardia che a Pechino 2022 parlare di questioni relative ai diritti umani poteva mettere a rischio la propria sicurezza.
L'articolo 50 della Carta olimpica chiarisce che "nessun tipo di manifestazione o propaganda politica, religiosa o razziale è consentita in alcun sito olimpico", ma il Cio ha chiarito che gli atleti sono liberi di esprimere le loro opinioni su qualsiasi questione nelle conferenze stampa e nelle interviste all'interno della bolla olimpica, purché non durante le gare o le cerimonie di premiazione.
La cancellazione dell'accreditamento è una delle potenziali punizioni in linea con le linee guida del playbook degli organizzatori, ha affermato Yang durante l'evento ospitato dall'ambasciata cinese a Washington. Quest'ultima ipotesi è menzionata esplicitamente per la violazione dei protocolli di prevenzione del Covid-19, come descritto nel playbook, il libretto delle regole definite per Pechino 2022.
Nelle passate Olimpiadi, qualsiasi violazione della Carta olimpica da parte degli atleti era gestita esclusivamente dal Cio.