Lazio, Juventus (ai supplementari), Atalanta ed Empoli (nuovamente all'overtime): l'Inter al termine della sosta natalizia sapeva di essere attesa da un tour de force prima della pausa per le nazionali ma - nonostante il match non giocato contro il Bologna - sinora è stata anche più dura del previsto. I nerazzurri ne escono a testa altissima con quattro punti in campionato, la qualificazione ai quarti di Coppa Italia e soprattutto la Supercoppa italiana in bacheca ma anche con la lingua di fuori. La profondità di rosa ha aiutato enormemente Simone Inzaghi a dosare le forze ma è comunque indicativo che sia stato un giocatore quasi ceduto, Sensi, a decidere gli ottavi contro l'Empoli.
E non è finita qui: dopo le nazionali scatterà un altro mese ad alta tensione, trenta giorni che diranno molto sulla piega che può prendere una stagione che sin qui pone l'Inter in corsa su tutti i fronti. Il 6 febbraio derby scudetto contro il Milan, tre giorni dopo i quarti di Coppa Italia molto probabilmente contro la Roma (impegnata stasera con il Lecce), il 13 altra sfida per il vertice del campionato con il Napoli e il 16 l'andata degli ottavi di Champions League contro il Liverpool. Il calendario, fatalmente, abbasserà il grado di difficoltà nella seconda parte del mese che comunque comprenderà il ritorno della sfida europea.
Insomma, c'è bisogno di tutti. Ecco perché sono da apprezzare maggiormente le prestazioni dei vari Dimarco, Ranocchia o D'Ambrosio e la voglia che - a prescindere che il suo futuro resti blucerchiato o torni a dipingersi di nerazzurro - ha messo Sensi. Il match con l'Empoli non sarà stato il più scintillante della stagione ma considerando un centrocampo che per la prima volta mancava del faro Brozovic e una formazione a dir poco sperimentale, non tanto per gli interpreti visto che Inzaghi in rosa può pescare elementi di sostanza come Gagliardini o Vecino, quanto per la poca alchimia, giocare sottotono i secondi 45' contro una squadra come l'Empoli sempre ben messa in campo non è un delitto anche perché le occasioni per chiudere prima il match c'erano comunque state.
Ora il Venezia per chiudere alla perfezione questo mini-ciclo di ferro e poi siamo sicuri che il tecnico interista toccherà ferro durante la pausa per evitare infortuni o positività, visto che - situazione Correa a parte - sembra difficile il ritorno sul mercato. Tanto questa rosa ha dimostrato di saper fare conto su tutti, anche nelle difficoltà. Anche all'overtime.